dalla redazione
Vino dei Castelli a gogò per festeggiare lo sblocco della terza rata del Pnrr: 35 miliardi di euro! Evviva, è arrivata la svolta, siamo diventati tutti ricchi. La banda di sfigati della Garbatella ha compiuto l’impresa ed ora la locomotiva Italia potrà trascinare l’Europa intera. O il globo terracqueo, come direbbe il presidente del consiglio su concessione statunitense.
Perché 35 miliardi, mica in regalo, sono proprio tanti. Poi, a rovinare tutto, arriva la solita, maledetta, agenzia. La Turchia ha stipulato accordi con gli Emirati Arabi per un ammontare di 50 miliardi di dollari. Che, al cambio, fanno più dei 35 miliardi di euro. E con accordi con un unico gruppo di Paesi poco abitati. Soldi, arabi, in cambio di prodotti, di tecnologie, di armi, di cibo. E, se non saranno dollari, saranno pagamenti in energia.
Accordi di sostanza, insomma. Concreti. Mentre il Pnrr comporterà, per l’Italia, progetti utili insieme alla ripavimentazione inutile di piazze che non ne avevano bisogno, ma ad averne bisogno era l’amico del cugino dell’assessore con una ditta che si occupa, casualmente, proprio di quel tipo di lavori.
Però, nei racconti del giornalismo neomeloniano, l’Italia ora ha un’economia che può volare mentre Ankara resta in profonda crisi.