Per i giornalisti italiani il problema sono le battute di Facci, non le menzogne sulla guerra

di Ala.De.Granha

 

Ma davvero per l’ordine dei giornalisti è più grave una battuta volgarotta di Facci piuttosto della sistematica menzogna di buona parte dei media italiani a proposito delle vicende ucraine? E non soltanto la disinformazione sugli aspetti bellici, giustificata con le esigenze della guerra atlantista, non dichiarata ma reale. Basti pensare alle bugie sul grano ucraino.

Secondo le piangine dei TG, ma anche secondo il ministro della Verità che utilizza gli ex grossi quotidiani, un eventuale blocco russo provocherebbe la fame in Africa e Asia. Con stragi di bambini, donne e anziani. Kattivissimo Putin! Poi, però, arriva addirittura l’ONU a smentire i giornalisti italiani: dei 32,8 milioni di tonnellate di cibo esportate da Kiev grazie agli accordi con Mosca, solo il 2,5% è stato consegnato ai Paesi a basso reddito di Africa e Asia. Il 2,5%, non il 25%. Dunque il nulla.

L’accordo è servito a metter fuori gioco gli agricoltori europei con una concorrenza sleale ed indecente. Ma il ministero della Verità vigila affinché la notizia resti riservata e si continui a mentire. Vietato raccontare le malefatte di Zelensky. Vietato riportare le denunce dei leader africani che hanno ritrovato nelle mani dei terroristi le armi inviate da Usa e UE al folle di Kiev.

L’emergenza, per i giornalisti italiani, è rappresentata dalle battute di Facci, non dalle menzogne per compiacere i mercanti di armi, Biden ed i suoi maggiordomi europei.

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