Ci vorrebbe Robespierre per tagliare le “teste di Breton”

di Il Simplicissimus

 

Diciamo la verità: Robespierre che se ne intendeva facendo parte della noblesse de robe, ha fatto cadere ben poche teste rispetto a quelle che avrebbe dovuto tagliare. Infatti a due secoli e rotti di distanza in questo continente allo sfascio ci sono ancora Regine che di fronte alla richiesta di pane da parte del popolo rispondono ” che si vaccinino” e per giunta la fanno da padroni  straordinari imbecilli,  cortigiani non eletti da nessuno  i quali si apprestano ad uccidere la libertà di parola e a ripristinare l’assolutismo del potere.  Dal momento che la Francia e l’Europa non hanno nulla da rimproverarsi per la rivolta delle periferie, essendo notoriamente la perfezione in terra, allora il guaio viene individuato nella funzione di raccordo avuta dai social durante la rivolta e su questa tesi da  idioti sociali quali poi effettivamente sono questi piccoli tiranni, tanto più odiosi quanto più si nascondono nel relativo anonimato dei pomposi organismi di Bruxelles.

Questa funzione dei social già denunciato una  decina di giorni fa da Macron, ovvero il nulla fatto ometto, è stato ripreso – quasi fosse una combine- dal commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton il quale criticando i social ha detto: “il regolatore sono io”, così come a suo tempo il re sole disse lo stato sono io. Tutto è poi funzionale all’ultimo atto dell’oligarchia europea che vuole imporre una rigida censura sulla rete per sopprimere i contenuti che la Commissione ritiene dannosi. Il 25 agosto segnerà esattamente quattro mesi da quando la Commissione europea  ha ufficialmente designato  17 “piattaforme online molto grandi” e 2 “motori di ricerca online molto grandi” come passibili di ritorsione o esilio dal continente se non si atterranno alle censure desiderate. Ecco le parole di Breton: “Quando ci sono contenuti odiosi, contenuti che invitano, ad esempio, alla rivolta,  avranno l’obbligo di cancellarli immediatamente. Se non lo fanno, saranno immediatamente sanzionati”.

Naturalmente Breton non ha fornito esempi specifici di contenuti che invitano alla violenza, tanto meno all’omicidio perché si parte da fatti clamorosi per poi imporre regole che cancellano ogni verità nel quotidiano e radicano   una vera e propria tirannia. Certo il governo di Parigi  e gli altri di una Europa che sta probabilmente per esplodere sono fortemente irritati  per il fatto che i video sulle rivolte francesi sono girati in tutto il pianeta mostrando la miserabile realtà dell’Europa. Ad ogni modo  Breton ha sottolineato  di essere stato di recente in California per eseguire “stress test” con le società di social media americane al fine di  garantire la loro preparazione alla censura europea e ha ricevuto da Mark Zuckerberg l’assicurazione che sarebbero state  “assunte mille persone” – per fungere da censori umani – al fine di garantire la conformità di Meta alle regole dell’UE. E non basta perché questo solerte commissario di pubblica sicurezza andrà in Cina  la prossima settimana per discutere la  stessa cosa con TikTok. Va considerata l’ironia di un funzionario dell’UE che si reca in Cina per assicurarsi che un’azienda cinese sia pronta a rispettare una legge europea sulla censura.

E proprio il caso di dire “merde” come Cambronne, ma credo che sarebbe una insopportabile  ripetizione parlando di questo Breton. La cosa meravigliosa è che mentre la Ue diventa il modello planetario della mancanza di libertà d’espressione, l’occidente ammorba l’intero pianeta con il suo piagnisteo sulla mancanza di tale libertà  che a suo dire non esiste nella “giungla” ovvero nel resto del mondo  e prende vita solo nel “giardino” europeo: un pensiero così  genuinamente  derivato dall’epoca del colonialismo che rende persino patetici questi  furbi imbecilli che si prestano a queste commedie. L’ipocrisia è davvero impossibile da sopportare perché le normative sui servizi digitali forniscono alla Commissione europea poteri assoluti per determinare le infrazioni e applicare sanzioni in caso di inosservanza. Quel potere assoluto la cui legittimità era stata spazzata via dalla rivoluzione francese. Ah se  la ghigliottina avesse lavorato un po’ di più allora forse ci sarebbero meno teste di  Breton.

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