Nato e Usa insistono per una guerra in Kosovo. Nonostante la frenata di Bruxelles e Tirana

di Enrico Toselli

 

I fraterni amici della Nato stanno per provocare una nuova guerra in Europa. Perché la situazione si è nuovamente deteriorata in Kosovo dove il regime sta continuando a provocare la minoranza serba nonostante le proteste non solo di Belgrado ma anche di Tirana e persino dell’Unione europea. Chissà se i guerrafondai italiani se ne sono accorti..

D’altronde era inevitabile che la creazione di uno stato legato alla mafia e protetto dagli Stati Uniti (un rapporto già più volte sperimentato dai nordamericani ma forse lady Garbatella non lo sa) provocasse sconquassi continui. E creasse le condizioni per una pericolosa instabilità in mezzo all’Europa. Grazie ai bombardamenti contro Belgrado prima – con l’Italia in prima fila grazie a D’Alema – e poi con il sostegno alla mafia libera di agire in Kosovo e di espandersi verso il resto dell’Europa.

E poiché dopo gli scontri delle scorse settimane la situazione si era leggermente tranquillizzata, il regime di Pristina ha ordinato l’arresto di un serbo del Kosovo. Ed ha ignorato gli inviti dell’Albania di concedere una ampia autonomia ai serbi che sono una minoranza nel Paese ma la stragrande maggioranza nelle regioni del Nord. Una soluzione simile a quella sudtirolese, ma al governo di Pristina non va bene. Evidentemente le cosche hanno altri interessi. Proprio come la NATO.

Ora, però, l’Unione europea si è spaventata ed ha bloccato (momentaneamente) i finanziamenti diretti al Kosovo. Ma le preoccupazioni aumentano anche in Serbia. Dove il governo, ignorando il sentimento generale della popolazione, stava prendendo le distanze sia da Mosca sia dai serbi del Kosovo. In cambio delle promesse di Bruxelles di favorire l’ingresso di Belgrado nell’Unione. Un massacro dei serbi kosovari, però, non sarebbe accettato dalla popolazione della Serbia. E salterebbero le intese con Bruxelles, si riallaccerebbero i rapporti con Mosca e si arriverebbe ad uno scontro rischiosissimo a due passi dall’Adriatico. Bruxelles non lo vuole, Tirana neppure. Però Usa e Nato fanno di tutto per una guerra rovinosa che metterebbe definitivamente in ginocchio l’Europa. Sapendo di poter contare su qualche quinta colonna proprio vicino al luogo dello scontro.

 

 

 

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