Meloni triste: l’America Latina ha rifiutato Zelensky al vertice con l’UE. E lei sbarella sul grano ucraino

di Ala.De.Granha

 

Poteva evitare un commento che dimostrasse la sua obbedienza pronta, cieca ed assoluta alla guerra di Biden e Zelensky? Certo che no. E, infatti, lady Garbatella si è subito lanciata a bollare come “offesa all’umanità” la decisione di Putin di non confermare l’accordo sull’export del grano ucraino.  Ci è o ci fa, Giorgia Meloni? Probabilmente “ci fa”, perché è difficile credere che non sia informata dalla realtà confermata pure dalle agenzie dell’Onu: l’accordo ha permesso le vendite di 32,8 milioni di tonnellate di cibo ucraino ma Zelensky ha consegnato solo il 2,5% ai Paesi poveri di Africa ed Asia.

E allora di quale emergenza alimentare parla, lady Garbatella? In ottima compagnia delle piangine dei TG e dei quotidiani atlantisti. Una disinformazione indecente. D’altronde bisogna criminalizzare la Russia e nascondere le porcate di Zelensky che le derrate alimentari le ha trasportate in Europa dove il mais è stato spesso utilizzato per gli animali mettendo in crisi gli agricoltori di Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania. Ma su questo, lady Garbatella, è assolutamente muta. Le basterebbe leggere Rampini sul Corriere della sera per scoprire che anche gli atlantisti sanno che i Paesi poveri non avranno carenze di cibo per questo blocco. Ma lei, niente. Zelensky ha detto e lei si trasforma in megafono.

Forse è arrabbiata perché al vertice tra Unione europea e America Latina non era presente il suo amichetto ucraino. Eppure il folle di Kiev aveva chiesto di essere invitato. Aveva insistito, aveva protestato, aveva fatto i capricci. Niente da fare. I latinoamericani non lo hanno voluto. Chicos malos!

E gli egiziani hanno condannato Zaki a 3 anni di carcere e lei ha subito espresso la sua contrarietà. Quella che manca a proposito di Assange che i suoi amichetti angloamericani hanno sepolto in galera.

O forse è irritata perché dopo il suo show a Tunisi sono subito arrivati mille clandestini a Lampedusa. Denaro in cambio del blocco delle partenze? Per ora solo denaro, nostro, in cambio di poche promesse. Perché la Tunisia, oltre a non aver fermato i clandestini, si è giustamente impegnata a riprendersi esclusivamente i migranti tunisini. Dunque basta che, al momento dello sbarco, dichiarino di essere norvegesi o congolesi e bisognerà tenerseli e mantenerli, visti i grandi successi ottenuti sul fronte dei rimpatri dal governo di dilettanti allo sbaraglio.

 
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