Invasive, subdole, silenziose, le nuove mafie mettono in crisi la vecchia geografia del crimine organizzato in Italia. A spartirsi una torta del valore di oltre 200 miliardi di euro l’anno (dati Eurispes) non sono solo i clan napoletani, siciliani, calabresi o quelli pugliesi della Sacra corona unita, ma anche i nuovi boss. I cinesi delle Triadi, i russi e gli ucraini dell’Organizacija, le confraternite nigeriane della Black Axe e dei Buccaneers, i sudamericani delle gang Pandillas e i cartelli albanesi, macedoni, romeni e bulgari, che imperversano con inaudita violenza sia a sud che a nord della Penisola. Attraverso i fascicoli d’indagine di Dia, polizia, carabinieri e guardia di finanza, i rapporti dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (Aisi), le relazioni della Commissione parlamentare antimafia e le centinaia di processi in corso, un giornalista e un magistrato ridisegnano la mappa del crimine in Italia, non trascurando di far luce sui fenomeni di colonizzazione e sulle sinergie esistenti tra criminalità italiana e straniera operanti nel Belpaese.
ISBN 9788897121947
Collana L’Arcobaleno
Formato 12×16,5
Pagine 200
Prezzo €9,90
Giuseppe Crimaldi (1962). Giornalista professionista dal 1993. Dal 2000 si occupa di cronaca nera e giudiziaria per “Il Mattino” di Napoli. È stato redattore dei quotidiani “Avanti!” e “Roma” e dell’Agenzia giornalistica Italia (Agi). Ha collaborato con il National Geographic Channel. Ha pubblicato “Napoli è servita” (Gribaudo Editore, 2010). È coautore dei volumi “Il Casalese” (Centoautori, 2011) e “Al mio Paese. Sette vizi. Una sola Italia” (Edimedia, 2012)