Lampedusa: protesta degli immigrati, non vogliono essere rimpatriati

La protesta a Lampedusa

Nell’isola da giorni la tensione è tornata alta, le denunce del garante dei detenuti. Il Viminale: “Da febbraio monitoraggio stretto sull’hotspot”

La protesta a Lampedusa Non vogliono essere rimpatriati. Per questo una cinquantina di tunisini, ospiti nell’hotspot di Lampedusa protestano sul sagrato della chiesa dell’Isola. Gli immigrati vogliono lasciare l’Isola, ma si oppongono al rimpatrio in Tunisia. In questi giorni la tensione è alta a Lampedusa dove un ospite dell’hotspot si è suicidato nei giorni scorsi. Ieri il garante dei detenuti, Mauro Palma, ha denunciato le condizioni dell’hotspot:

“La situazione più preoccupante che ho trovato è che le condizioni trovate nel centro sono le stesse di un anno fa e che già avevamo denunciato al Ministero dell’Interno. Tutte le indicazioni di miglioramento che avevamo proposto non sono state fatte. Avevamo chiesto che gli ambienti fossero decorosi. É inaccettabile in Europa avere ancora bagni alla turca senza porte. Così come i materassi su cui non ci poggeremmo mai sopra. Questo non toglie nulla alla professionalità delle persone ma gli standard vanno mantenuti”.

A partire da febbraio, funzionari della Prefettura di Agrigento e del ministero dell’Interno saranno presenti a Lampedusa “per più giorni consecutivi e con cadenza ravvicinata”, per favorire l’azione sinergica di tutte le componenti istituzionali e non che operano nell’hotspot, nonché per “vigilare e dare il massimo impulso ai lavori di ristrutturazione ponendo in essere ogni iniziativa volta a migliorare le condizioni generali del centro, in primis quelle del decoro e dell’igiene”. Lo ha assicurato il capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, prefetto Gerarda Pantalone, che ha incontrato oggi al Viminale il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma, all’indomani della visita che il Garante ha svolto nel centro di Lampedusa.

“Nel corso del colloquio – informa il Viminale – che si è tenuto all’insegna della massima collaborazione istituzionale, è stata condivisa l’esigenza che il Centro di Lampedusa, ove convergono immigrati a seguito di sbarchi spontanei e di arrivi conseguenti ad operazioni di soccorso effettuate in condizioni di emergenza, sia oggetto di un capillare ed assiduo monitoraggio per il miglioramento delle condizioni di accoglienza“. Il Garante, prosegue, “nel sottolineare l’importanza dell’approccio sistemico posto in essere dal ministro Minniti per il governo del fenomeno immigrazionista, ha pienamente condiviso l’iniziativa, assicurando un dialogo costante che, nel rispetto dei reciproci ruoli istituzionali, possa contribuire ad una più efficace tutela dei diritti degli immigrati, per i quali auspica in ogni caso una contrazione dei tempi di permanenza nell’hotspot”.

Giorgio Ruta

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