L’amico Zelensky impone le sanzioni contro l’Europa che lo mantiene

di Augusto Grandi

 

Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io. E quando l’amico è Zelensky non basta Dio ma servono tutti i santi. Adesso l’eroe degli atlantisti ha deciso di vietare la vendita di zucchero all’Europa. Come risposta alla decisione di 5 Paesi (Polonia, Ungheria,  Romania, Slovacchia e Bulgaria) di bloccare sino a settembre l’importazione di grano ucraino sottocosto.

Sì, proprio quel grano che, secondo le piangine dei TG italiani, era destinato a sfamare i poveri bambini dell’Africa e che, al contrario, è stato acquistato dagli speculatori atlantisti per rivenderlo come mangime per gli animali o per produrre bioetanolo. Mettendo fuori mercato le produzioni agricole dei 5 Paesi. L’Unione europea ha speso soldi pubblici per risarcire almeno in parte i coltivatori, ma non è bastato. Così è scattato il blocco sino a settembre.

Con immediata ritorsione dell’eroico Zelensky che è andato a colpire, tra gli altri, proprio la Polonia che si sta dissanguando per sostenere la guerra dagli ucraini. E la Slovacchia, dove il governo filo Zelensky rischia di essere mandato a casa da una protesta popolare che cresce per le difficoltà economiche provocate dal sostegno al folle di Kiev.

Ma, dell’Ucraina, continuano ad arrivare richieste di soldi. Per sostenere la truffa del grano o il commercio clandestino di armi, fornite dagli atlantisti e miracolosamente finite nelle mani di terroristi africani, criminali europei, narcos latinoamericani.

Tra l’altro il blocco dello zucchero ucraino sta mettendo in evidenza i danni della strategia globalista. Perché ha portato alcuni Paesi a rinunciare ad interi settori produttivi nella convinzione, errata, che si potesse sempre far affidamento sulle importazioni dall’estero dei medesimi prodotti ma a costi inferiori.

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