Aumentano le traversate, in azione anche navi mercatili e i rimorchiatori delle piattaforme petrolifere. Tremila persone salvate in un giorno. Mattarella a Lampedusa inaugurerà il Museo del Dialogo
Sono 1.053 gli immigrati a bordo della nave Dattilo arrivati al porto di Palermo. Senegalesi, maliani e ivoriani, salvati nelle scorse ore nel Canale di Sicilia. Un maxi sbarco che ha messo in moto come sempre la macchina dell’accoglienza coordinata dalla Prefettura. Una corsa contro il tempo per cercare di trovare una sistemazione soprattutto ai minori stranieri non accompagnati che sulla carta, al momento, sono 260. Le strutture che fanno capo al Comune, infatti, sono tutte sature.
Si sta cercando con l’aiuto della Curia di trovare i posti necessari anche fuori da Palermo. Anche nel resto della Sicilia, però, la situazione è critica. “E’ un lavoro senza fine e molto complesso – dice Agnese Ciulla, assessore comunale alle Attività sociali – Stiamo sondando tutte le disponibilità anche grazie al supporto del vescovo. Gli uffici sono al lavoro da ieri sera. Ogni volta abbiamo solo poche ore per organizzare tutto. Siamo in trincea”. A carico del Comune ci sono già 700 minori non accompagnati e i numeri sono destinati a crescere. “C’è bisogno di tutto – continua la Ciulla – Le associazioni che se ne occupano fanno del loro meglio, ma chiediamo a tutti di farsi avanti con abiti per ragazzi e ragazze e tutto il resto”.
La Prefettura sta lavorando per trasferire gli immigrati adulti con i pullman in altre regioni. Al porto i volontari della Caritas, della Croce rossa e della Protezione civile comunale e regionale. Gli assistenti sociali del Comune pronti ad esaminare la situazione dei minori e tutto il team dell’Asp per i 3 triage: 59 medici, 3 psicologi e 9 mediatori culturali.
Nuova ondata di barconi. Tutte le navi dei dispositivi internazionali di soccorso ma anche i rimorchiatori d’appoggio alle piattaforme petrolifere. Non c’è mezzo navale che incroci nel Canale di Sicilia che non sia mobilitato in queste ore per soccorrere le decine di imbarcazioni e le migliaia di immigrati che tentano di raggiungere le coste siciliane. Un’ondata che continua ad aumentare e che solo ieri ha visto circa 3.000 immigrati tratti in salvo al largo delle coste libiche. Ben 23 le operazioni di soccorso coordinate della centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. In particolare sono intervenute le navi della Guardia Costiera e del dispositivo Eunavformed, una unità navale della Ong “SOS Mediterranee”, un mercantile e due rimorchiatori in servizio di assistenza alle piattaforme libiche off shore Bouri Field. Sono stati effettuati trasbordi di immigrati anche su unità navali operanti nel dispositivo Frontex. “L’elevato numero di operazioni di soccorso – sottolinea una nota della Guardia Costiera – condotte negli ultimi due giorni, con il salvataggio di oltre 5600 persone, ha comportato l’impiego di tutti gli assetti navali disponibili in area”. Oggi al largo della Libia si è rovesciato un barcone carico di immigrati, fino ad ora 500 in salvo su nave Bettica e sette morti.
Gli altri sbarchi a Trapani e Lampedusa. Attraccata al porto di Trapani la nave ‘Dignity I’una delle tre imbarcazioni di “Medici senza frontiere” con a bordo 371 immigrati soccorsi ieri nel Canale di Sicilia. Tra gli immigrati arrivati ci sono numerose donne e diversi bambini. A Palermo intorno alle 13 sbarcheranno circa 1050 immigrati a bordo di nave “Dattilo” della Guardia costiera. Ci sarebbero molti minori non accompagnati. Due motovedette della capitaneria di porto hanno condotto stamane a Lampedusa circa 150 immigrati. Un primo natante aveva a bordo una quindicina di donne e 6 uomini che hanno ustioni sul corpo, probabilmente provocate da benzina. Con loro c’era anche una bimba di nove mesi sola.
Mattarella a Lampedusa inaugura il Museo del Dialogo. Un Caravaggio per ricordare il piccolo Aylan, morto a tre anni fuggendo dalla guerra in Siria, un contributo simbolico a tutte le vittime immigrati. La tela scelta dalle Gallerie degli Uffizi, un Amorino, un angelo profondamente addormentato, diventa omaggio al bambino sulla spiaggia turca, ma anche ai tanti piccoli che sono nati in mare, durante i viaggi della speranza, o coloro che sono riusciti a sopravvivere grazie ai soccorsi. Il dipinto giunge a Lampedusa, con moltissime altre opere prestate dai principali musei dell’area del Mediterraneo, per formare il primo nucleo espositivo del Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, che sarà inaugurato venerdì 3 giugno nell’isola siciliana alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Oltre a Mattarella, parteciperanno il ministro della Cultura Dario Franceschini, il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini, i direttori dei musei che partecipano all’iniziativa. Il museo nasce da un progetto di First Social Life con il Comune di Lampedusa e Linosa ed il Comitato 3 ottobre, a cura di Giacinto Palladino e Alessandro de Lisi con Valerio Cataldi; in collaborazione con il Mibact, la Regione Siciliana, la Soprintendenza di Agrigento, il Ministero della Cultura della Tunisia, l’Istituto Nazionale del Patrimonio della Tunisia e con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi. Primo social partner è la Fondazione Falcone. “Non è una mostra sul Mediterraneo, bensì un racconto politico della gloria della persona, un’occasione di indagine sulle radici comuni – spiegano i curatori Palladino e De Lisi, già autori del progetto museale a Casal di Principe nel Casertano, che ha portato, lo scorso anno, inestimabili opere d’arte nella Terra dei Fuochi -. Da Tunisia, Francia, da altri Paesi mediterranei, giungono opere per sottolineare il bisogno di un nuovo patto di fiducia basato sull’accoglienza e sulla cultura molteplice del Mediterraneo”. In queste ore un ponte comune organizzato dalle forze dell’ordine sta facendo giungere a Lampedusa il primo corpus di opere da Firenze, Tunisi, Marsiglia e decine di musei italiani.
Bimbo di due anni soccorso da elicottero. Un elicottero della Marina Militare italiana ha raggiunto la prua di nave Aquarius, su richiesta di SOS Mediterranee, per trasferire d’urgenza un bambino camerunense di due anni e mezzo con grave sofferenza respiratoria e disidratazione. Ad effettuare la diagnosi è stata l’equipe di Medici Senza Frontiere che opera a bordo della nave quale partner di SOS Mediterranee. Le problematiche condizioni del minore sono emerse durante il triage che i medici di MSF hanno effettuato al termine dell’ operazione di soccorso di un gommone carico di immigrati al largo delle coste libiche. A bordo della precaria imbarcazione erano stipate 132 persone tra cui 19 minori, 14 bambini sotto i cinque anni e un totale di 10 minori non accompagnati.
Pozzallo, fermati due scafisti. Gommoni sempre più carichi di persone.Un senegalese di 20 anni, Amadou Diallo, un diciassette del Ghana, M. W., sono stati fermati a Pozzallo perché ritenuti due degli scafisti di uno dei tre gommoni, con a bordo complessivamente 417 immigrati, soccorsi nel Canale di Sicilia da nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere, che è arrivata ieri nel porto del Ragusano. Il provvedimento è stato eseguito da polizia di Stato, squadra mobile di Ragusa, carabinieri e guardia di finanza. Dalle indagini è emerso che stanno aumentando i numeri di passeggeri trasportati da singoli gommoni: su uno vi erano 145 persone, una cifra così alta non era stata ancora riscontrata. Immigrati: 290 salvati dalla Guardia Costiera
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