Il terzo pollo è cotto

di Ala.De.Granha.

 

Dai manzoniani polli di Renzo ai contemporanei polli di Renzi. Che si beccano all’interno del Terzo pollo costituito con Calenda e che pare ormai destinato alla dissoluzione. Il bugiardissimo toscano ha iniziato il percorso che lo porterà alla conquista dei resti di Forza Italia, sostituendo l’inconsistente Tajani. Mentre il pariolino non sa dove andare ma va lo stesso. L’importante è dividersi da Renzi e dai suoi sodali, colpevoli di frequentare il Twiga insieme a Santadechè.

D’altronde il Terzo Polo non ha ragione di esistere. Perché il sedicente destracentro è, in realtà, un centro privo di slanci e di idee. Perfetto per farsi condizionare da Renzi che, perlomeno, ha una intelligenza ed una abilità superiore. Idee zero, ma una spregiudicatezza brillante. Mica poco, considerando la situazione complessiva.

Dunque servirebbe, eventualmente, una destra vera. Non un ennesimo centro seppur con nuovo nome.

Quanto a Calenda, non riesce ad attrarre gli insoddisfatti – e sono tanti – della gestione del PD da parte di Schlein. Problemi di inadeguatezza personale, problemi di inadeguatezza della proposta, problemi di inadeguatezza della classe politica di Azione.

Con queste premesse diventa difficile far sviluppare un centro di qualsiasi genere. Ma se Renzi ha la prospettiva di divorare Forza Italia, Calenda non ha prospettive se non quella di sopravvivere alla meno peggio.

In ogni caso manca una qualsiasi idea. Ma, sotto questo aspetto, il Terzo Polo è in ottima compagnia.

 
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