I media italiani contro la Tunisia. Colpevole di non voler essere invasa

di Augusto Grandi

 

I chierici della disinformazione italiana hanno individuato il nuovo obiettivo da colpire: la Tunisia e il suo leader Kais Saied. “Ronde ed espulsioni nel deserto libico: la Tunisia non vuole i migranti” (Avvenire). «In Tunisia è partito un pogrom, centinaia di deportati in Libia» (Il manifesto). «Deportazioni e violenze contro i profughi. “Bimbi costretti a bere acqua di mare”» (La Stampa). «La “caccia al nero” di Saied» (Il Foglio).

Solo alcuni dei titoli dei quotidiani politicamente corretti. Ma, in realtà, l’attacco contro Tunisi è molto più articolato. Perché, da un lato, ci sono gli immigrazionisti mentre un altro fronte è stato aperto da coloro che attaccano il presidente Saied in quanto “dittatore” che non rispetta i diritti dei tunisini. E pazienza se Saied è stato regolarmente eletto. Ma, come per la Turchia, le elezioni sono democratiche solo se vincono i candidati che piacciono agli atlantisti politicamente corretti di casa nostra.

Comunque in prima fila nelle polemiche ci sono gli immigrazionisti. Che si indignano perché il presidente vorrebbe una Tunisia abitata da tunisini. Razzista! Lui ed i suoi connazionali che hanno attaccato i poveri migranti solo perché uno di loro aveva assassinato un tunisino. E che sarà mai? Ci si scalda per così poco?  Ma Saied è anche colpevole di opporsi alla “sostituzione etnica”. Adesso non è che un presidente nordafricano possa permettersi di stabilire come predisporre il futuro del proprio Paese. Ci pensano già l’ONU, le organizzazioni per i rifugiati, le Ong dai dubbi finanziamenti.

Peccato che nessuno di loro si faccia carico dei clandestini. Però sono tutti pronti a protestare, con il ditino alzato, se qualcuno osa tutelare i propri connazionali da un’invasione senza controllo e senza limiti.

Così, passo dopo passo, gli immigrazionisti arrivano al nocciolo del problema: la Tunisia bloccherà o non bloccherà i flussi di clandestini in arrivo dall’Africa subsahariana e diretti in Italia (con la speranza di proseguire il viaggio verso Paesi europei meno poveri)? Se li blocca, Saied è un razzista. In caso contrario è un cialtrone che prende i soldi da Italia ed Europa ma poi non rispetta gli accordi. Anzi, gli avversari di lady Garbatella hanno già avvertito che Saied non ha firmato alcun accordo con Meloni. Ed ha precisato che lui non farà il gendarme per conto dell’Italia. Dunque il governo ha mentito, come dimostrerebbe il flusso ininterrotto di clandestini di questi ultimi giorni.

In ogni caso il presidente tunisino è cattivo e razzista. E lady Garbatella una illusa o una complice dei razzisti. Più o meno come il piddino Minniti che, però, a differenza di Piantedosi gli sbarchi li aveva fermati davvero.

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