Großdeutschland e le razzie della Nato

di Manlio Lo Presti

 

 I germanici hanno infilato la loro testa nel cappio perché speravano di essere i luogotenenti designati dagli Usa per meriti servili e collaborazionisti nella demolizione controllata della ex-Europa. Invece il gioco è cambiato. Gli Usa hanno ripetuto il loro comportamento che viene riservato equamente eliminando tutti coloro che collaborano, inclusi i fedelissimi.

Quando i vassalli arruolati e ben pagati dagli angloamericani non sono più utili diventano spazzatura e vanno eliminati totalmente. Un modus operandi ripetutamente descritto in tutte le forme dalla letteratura e da decine di film americani con spie tradite che si ribellano e uccidono tutti coloro che li hanno gettati a mare o hanno tentato di assassinarli come operazione di” pulizia finale”.

I germanici credevano presuntuosamente di essere invulnerabili e necessari in quanto appartenenti ad una genìa speciale e privilegiata. Un gruppo umano eternamente certo di fare la cosa giusta, sempre. Una sindrome che alligna anche in un altro popolo minuscolo ma determinato ad imporre violentemente la propria visione del mondo cosciente di avere il Dio degli eserciti dalla propria parte e quindi sempre dalla parte della ragione. I governi di Berlino hanno dispensato severi giudizi sugli italiani schifosi, mafiosi e ladri, spalleggiati dagli olandesi che davano lezioni di sana amministrazione senza vergognarsi della natura ignobile dei loro principali proventi anteponendo i propri interessi a quelli dei Paesi membri di cui hanno sfruttato le asimmetrie comportamentali, alla faccia delle teorie comunitarie scarsamente difese dai super pretoriani di Bruxelles.

I giochi germanici sono stati altresì complicati dalla titanica e pericolosa presenza di oltre otto milioni e mezzo di turchi importati come forza lavoro schiavistica malpagata ripetendo il vizio di fondare il proprio predominio industriale con manodopera servile dai lager in poi. Sono famosi i lunghi e tempistici silenzi della severa cancelliera bacchettatrice e castigatrice che si defilava quando si doveva sanzionare la Turchia quando calpestava i diritti umani in Armenia e al suo interno. La Turchia fa parte della Nato che non ritiene importanti tali violazioni la cui violazione la stessa denuncia contro gli Stati nemici e sotto il suo mirino.

Il declino vertiginoso di Berlino è causato anche dal “Fattore Nato” che da qualche anno è diventata una forza incontrollata dagli Usa. Dopo il calcio in faccia di Trump ed il taglio dei finanziamenti federali, l’organizzazione atlantica diventata il braccio armato di un piccolo gruppo di componenti dei consigli di amministrazione di 10-12 colossi aziendali mondiali. Queste imprese stanno usando la forza armata della Nato come martello contro popoli, razze, filiere commerciali, lingue, culture, Stati nazionali, e perfino contro gli stessi Stati Uniti, con la scusa di svolgere una funzione difensiva e, soprattutto, di tutela di una indefinita “sicurezza nazionale” ricorrendo in misura crescente ad azioni preventive ai danni di Stati dove non ci sono strutture bancarie satelliti dei Rothschild e dove ci sono risorse naturali non ancora saccheggiate.

Gli ex teutonici sono adesso imprigionati nel tritacarne grazie al solerte operato dei ventisette pretoriani di Bruxelles. Adesso pagano per la mancata creazione di un’Europa da comandare a bacchetta dopo la sua distruzione post conflitto russo-ucraino. Il gioco non è riuscito.

Gli effetti della mancata “germanizzazione neo-imperiale dell’Europa” da ottenere senza carri armati e senza il sangue di 52 milioni di umani, sembravano dietro l’angolo.  Adesso, la Großes Deutschland è un altro pezzo di carne da lanciare contro la Russia perché, lo sappiamo, gli Usa combatteranno fino all’ultimo europeo!

Curiosamente, le lezioni dei russi con la vittoriosa battaglia combattuta il 5 aprile 1242 sul Lago dei Ciudi, presso l’attuale confine fra Russia ed Estonia contro i Teutoni e il disastro dell’operazione Barbarossa con l’uccisione di 27 milioni di russi sono state dimenticate… oppure no. Non aspettiamo cambi di rotta. Essi sono ancora costretti ad agire sotto il peso immane di ricatti economici angloamericani?

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