Frode in pubbliche forniture: moglie e suocera del deputato Soumahoro agli arresti domiciliari

dal Sole 24ore

 

Agli arresti domiciliari Liliane Murekatete e Marie Therede Mukamatsindo, moglie e suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro, il sindacalista di origini ivoriane e deputato eletto con l’alleanza Verdi-Sinistra, ora nel Gruppo Misto. È quanto disposto dal gip di Latina nell’ambito della gestione di cooperative che si occupavano della gestione di migranti e di minori non accompagnati nella provincia di Latina. Le misure sono state effettuate dalla Guardia di Finanza.

Frode in pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio: sono queste le accuse mosse nei confronti dei vertici della cooperativa Karibu, nell’ambito delle indagini per la gestione delle cooperative.

Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti Italia e la Jambo Africa – per il tramite di Karibu – “hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (prefettura, regione, enti locali) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo un servizio inadeguato o comunque difforme rispetto a quello pattuito”.

Condizioni “offensive dei diritti e della dignità di uomini e donne, aggravate dalla condizione di particolare vulnerabilità dei migranti richiedenti protezione internazionale”: è quanto scrive la procura di Latina nel provvedimento con il quale sono finite ai domiciliari Marie Therese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie di Soumahoro e membri del cda della cooperativa Karibu.

I soldi destinati all’accoglienza erano in realtà “utilizzati per spese varie” quali alberghi, ristoranti, abbigliamento di lusso, accessori e gioielli. È quanto hanno ricostruito gli inquirenti nell’indagine sulla cooperativa Karibu, per la gestione delle cooperative.

“L’inosservanza delle condizioni pattuite” hanno portato inoltre a “investimenti del tutto estranei alle finalità” delle cooperative e “non inerenti” con la natura di enti no profit.

Le somme destinate alla gestione delle strutture per i migranti erano “reimpiegate in attività imprenditoriali e comunque estranee rispetto alle finalità di assistenza e gestione in Italia dei migranti e/o richiedenti asilo”. É quanto emerso.

La “distrazione” dei fondi è stata oggetto di investigazioni da parte degli inquirenti che hanno ipotizzato – nei confronti degli indagati – i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) a seguito dell’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza della cooperativa Karibu e di autoriciclaggio di parte di dette somme, che sono state trasferite all’estero (Ruanda, Belgio e Portogallo) e reimpiegate in attività imprenditoriali e comunque estranee rispetto alle finalità di assistenza e gestione in Italia dei migranti e/o richiedenti asilo”.

“Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null’altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia. Ribadisco, come è agli atti, la mia totale estraneità a tutto e chiedo nuovamente di rispettare la privacy di mio figlio”, dichiara Soumahoro dopo l’annuncio della procura di Latina.

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