Donna sull’orlo di una crisi di nervi

di Augusto Grandi

 

Pedro Almodòvar potrebbe girare il remake di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. A Roma, ovviamente.  Alla Garbatella per la precisione. Perché arriva da lì la donna sull’orlo di una crisi di nervi. Alle prese con la sindrome dell’accerchiamento, della donna sola al comando.

D’altronde, poverina, le sta andando tutto male. È riuscita a stabilire il record di sbarchi giornalieri a Lampedusa; Francia e Germania blindano le frontiere per impedire l’arrivo dei migranti (loro possono ancora definirli “clandestini”) dall’Italia; i valichi con l’Europa si chiudono per incidenti vari o manutenzione; la produzione industriale cala; le pensioni del ceto medio vengono indicizzate solo in minima parte, impoverendo chi dovrebbe sostenere i consumi; dopo un anno di chiacchiere il piano Mattei resta sulla carta.

Certo, lei ha il sostegno dei balneari e di zia Daniela (Santanchè). E per giustificare il rifiuto di mettere a gara le spiagge – divenute sempre più care, con tariffe insostenibili per buona parte degli italiani – confonde spiaggia (il vocabolario la definisce “Zona aperta e pianeggiante; anche, riva d’un fiume, d’un lago o d’uno specchio d’acqua. Settore alternativamente emerso o sommerso di costa bassa, costituita da sabbia o ghiaia”) con litorale, lasciando ai poveri non solo la possibilità di mangiar meglio con il cibo raccattato nei cassonetti, ma anche di arrampicarsi su scogli e rocce per prendere il sole.

Però i cattivi non la capiscono. Non capiscono che un Pil in crescita di meno dell’1% è un successo perché la Germania è messa peggio. Lei non è in gara con i migliori, ma per evitare la retrocessione. Non capiscono che bisogna fare piccoli sacrifici e distruggere l’economia nazionale per regalare alla cosca Zelensky il denaro degli italiani.

Non capiscono che lei, in Europa, dovrà sostenere la sinistra gretina perché glielo ha ordinato l’amica Ursula. E che i risparmi rimasti al famigerato ceto medio dovranno servire per la transizione energetica. Non capiscono che gli alleati europei hanno preso delle scoppole elettorali con programmi filo statunitensi o, forse, perché hanno ricevuto il suo sostegno. Non capiscono che la politica estera gliela scrivono i burattinai di Biden. E che l’Italia dovrà rinunciare agli accordi internazionali che favorirebbero gli italiani ma non gli statunitensi.

Meno male che Arianna c’è. E che c’è anche Lollobrigida. Ed il circolo della Garbatella. Perché i nemici spuntano ovunque. Bisogna blindare il partito, evitare i congressi, emarginare chi non fa parte dei famigliari e dei famigli (forse trova ancora qualcuno a cui chiedere il significato di “famigli”).

 

Tanto i confronti non servono a nulla, visto che mancano completamente le idee da discutere. A lei bastano le agiografie di Sallusti, non a caso ex compagno di zia Daniela, per rimanere al sicuro nel circoletto blindato.

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