Campana a morto a Kiev

di Andrea Marcigliano

 

La SBU è il servizio segreto ucraino. La longa manus di cui si avvale il governo Zelens’kyj per tutte le operazioni “bagnate”. Ovvero sporche. Persecuzione delle opposizioni, attentati, pulizia etnica, disinformazione….

E qui salterà subito su qualcuno a dire: perché nella Russia di Putin….

Nulla da obiettare, per carità. I Servizi Segreti servono sempre (anche) a questo. E l’FSB russo deriva dal, famoso/famigerato, KGB sovietico. Esattamente come l’SBU ucraino. Non certo una versione delle Dame di carità.

Solo che si parla molto dei servizi russi. Dimenticando completamente quello che fanno i loro, corrispettivi, ucraini. Che, per altro, della creatura di Drezinski hanno ereditato gli aspetti più brutali e violenti. E non l’innegabile astuzia e intelligenza politica.

Comunque, la SBU sta facendo una cosa… strana. Ha incriminato e sta indagando il più importante oligarca ucraino. Ihor Kolomojs’kyj.  Un banchiere. O meglio, un bancarottiere di professione, ché innumerevoli sono le aziende – banche, compagnie aeree ed altro – che ha portato al fallimento. In Ucraina ed altri paesi, come Moldavia, Lettonia, e negli stessi Stati Uniti. Dove da tempo è indagato per bancarotta fraudolenta.

Già, perché il nostro oligarca da questi fallimenti ci ha sempre guadagnato. E molto.

Gli scandali sono stati tanti e tali che persino il governo di Kiev ha dovuto inserirlo in una lista di oligarchi che venivano privati della cittadinanza. Perché in possesso di doppio passaporto. Ma Kolomojs’kyj si è difeso dicendo che, lui, di passaporti ne ha non due, ma tre. Ucraino, Israeliano e cipriota. E che la legge vieta la doppia cittadinanza. Non la tripla.

Comunque, è sempre stato molto legato a Zelens’kyj . Anzi il suo principale sponsor, o benefattore che dir si voglia. Ha reso famoso in patria il mediocre attorucolo con la fiction “Servitore del popolo”. Dove questi interpretava un, eroico, presidente ucraino. Trampolino di lancio per poi partecipare alle elezioni presidenziali. Partecipazione che  annunciò proprio dalla televisione di Kolomojs’kyj. Che lo sostenne e finanziò.

In ringraziamento, l’oligarca fu nominato governatore di un oblast’. Nel Donbass. Ed ebbe non poca parte nello scatenare il conflitto con la Russia. Procedendo ad una vera e propria pulizia etnica nei confronti dei russofoni. E creando una milizia, il Battaglione Dnipro. Ora integrata nelle forze di polizia ucraine.

Ma torniamo all’indagine della SBU nei confronti dell’oligarca. Può, certo, essere una ricaduta di quelle statunitensi. E va ricordato che né Kolomojs’kyj, né i suoi famigliari possono più mettere piede in territorio americano. Pena l’immediato arresto.

Tuttavia la tempistica appare… strana.

Dato per assodato che l’Ucraina SBU ha un’autonomia dai servizi americani, inferiore a quella della Attinia dal Paguro Bernardo, diventa inevitabile farsi qualche domanda. Scomoda.

Innanzitutto, perché ora?

Le attività dell’oligarca sono ben note da tempo. E l’incriminazione negli Stati Uniti, per non parlare di altre in diversi paesi, risale al 2020. Roba vecchia. E i contrasti col suo pupillo Zelens’kyj sembrano, a detta di tutti i principali osservatori, più di facciata che di sostanza.

Insomma, una sceneggiata.

E allora? Improvvisamente la SBU si sveglia e lo indaga. Certo potrebbe essere venuto un ordine dal governo… però il silenzio sul tema di Zelens’kyj e dei suoi è, semplicemente, assordante.

Allora azzardiamo un’ipotesi. Che, per carità, probabilmente si rivelerà campata in aria. Ma…

Ma, in questo momento, molti a Washington, Pentagono e Langley manifestano una crescente sfiducia in Zelens’kyj

Nonostante le strombazzate vittorie, che nessuno ha mai visto, la controffensiva dell’AFU si è rivelata solo una, inutile, carneficina. Un suicidio.

L’Ucraina sta crollando. Militarmente e moralmente. È solo da vedere quando i russi, dopo aver tritato decine di migliaia di soldati ucraini mandati allo sbaraglio, si decideranno a dare la spallata finale. Putin infatti ancora esita.

E in questa esitazione più di qualcuno vede lo spazio di una trattativa. Di una Exit Strategy. Di quelle cui Washington ci ha abituati da tempo. Solo che, a questo punto, Zelens’kyj diventa… ingombrante.

E allora, cosa meglio di uno scandalo economico, di un’accusa di collusione e corruzione, per farlo uscire di scena? Per altro, in modo indolore. Ad altri, è andata molto peggio….

Pensateci un poco. Può essere solo una fantasia di inizio settembre. I nostri Media italiani continuano a raccontarci che Zelens’kyj sta vincendo… e altra fuffa…

Però… pensateci.

Non vi sembra che, dalle parti di Kiev, cominci a suonare… una campana a morto?

 

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