Washington e Corriere della sera sotto choc: Atene non vuole obbedire a Zelensky

di Augusto Grandi

Ma come? Noi mettiamo una base militare, la ampliamo anche, e questi maledetti greci si permettono di avere qualche sprazzo di libertà in politica estera? Lo sconcerto statunitense nei confronti di Atene è il medesimo del Corriere della sera che ne ha dato notizia. Uno sconcerto acuito dal successo elettorale del centrodestra greco. Insomma Mitsotakis, invece di prendere esempio dalla fedelissima lady Garbatella, segue il cattivissimo Orban e pretende di difendere gli interessi greci invece di quelli di Washington. Inaccettabile.

Mitsotakis e Orban, infatti, bloccano le nuove sanzioni contro Mosca, imposte da Ursula von der Leyen per accontentare Biden, perché Zelensky ha inserito nella lista nera dei putiniani una banca ungherese ed alcuni armatori greci. La prima accusata di lavorare ancora con i russi, i secondi colpevoli di trasportare il petrolio di Mosca.

Come osano ignorare le liste di proscrizione di Zelensky, noto giudice supremo del bene e del male? Come osano pensare al lavoro di ungheresi e greci invece che al guadagno dei mercanti di armi? Se, domenica, Erdogan dovesse venire riconfermato alla guida della Turchia si rischierebbe di ritrovarsi con due Paesi della Nato ma profondamente nemici, come Grecia e Turchia, che continuano imperterriti a fare affari con Mosca mentre il resto dell’Europa è alle prese con il rischio di deindustrializzazione in conseguenza delle sanzioni.

Però vuoi mettere qualche decina di migliaia di posti di lavoro a rischio a fronte della passeggiata mano nella mano con Biden? I privilegi di poter scodinzolare felici si pagano. In realtà si fanno pagare ai sudditi, ma sono particolari irrilevanti.

Il problema, adesso, è mettere fuori gioco Grecia e Ungheria. Magari con qualche manovra speculativa, come quelle messe in atto contro la Turchia (pare con scarsi effetti sul voto, ma pesanti sul fronte economico). L’Italia, in questa vicenda, è il modello virtuoso. L’Unione europea sta facendo guerra al settore agroalimentare italiano, alle famiglie proprietarie degli alloggi in cui vivono, a ciò che resta della componentistica auto. Ma il governo abbaia felice ad ogni nuova misura che penalizza gli italiani. Un esempio che Orban e Mitsotakis si ostinano a non seguire.

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