Sanzioni Ue contro Carlson per l’intervista a Putin

di Alberto Capece Minutolo

Le parole francamente impallidiscono di fronte alla realtà ed è sempre più difficile giudicare le cose che accadono se non con parole scatologiche visto che le più insensate  idiozie sono diventate tema di un’escatologia assurda e soffocante. In parole povere è diventato molto arduo evitare l’accostamento tra la Ue e gli escrementi di cui fa orgogliosamente parte quando si apprende  che l’Unione europea sta valutando la possibilità di imporre sanzioni contro il giornalista americano Tucker Carlson in seguito alla sua intervista con il presidente russo Vladimir Putin. Dal momento che in questo continente vige la censura e le opinioni non sono più libere, allora il semplice fatto che un giornalista intervisti il presidente russo potrebbe essere vista come una critica alle opinioni liberali che naturalmente non possono essere contraddette e quindi ricadere nelle restrizioni legislative decise dalla Ue.

Naturalmente questa masnada di idioti avrebbe tutto da imparare da a Putin, ma sono così miserabili e così disperati nella loro cecità che rifiutano ormai qualsiasi contatto con la realtà e vivono nelle loro terribili fiabe. L’ex primo ministro belga   e membro del Parlamento europeo Guy Verhofstadt – confermando tutte le peggiori ipotesi che i parigini fanno sull’intelligenza dei belgi – è stato particolarmente duro con Carlson, chiedendo all’UE di prendere in considerazione l’imposizione di un divieto di viaggio nei suoi confronti per “propaganda” per conto di Putin e dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Insomma per costui e immagino per la maggioranza di colleghi anche in in termini di QI, intervistare una persona è tout court fare propaganda. Più cretino di così…

Sorprendentemente però mi sento  di dare ragione a questo figuro: se in televisione o sulla rete compare l’intervista a una persona intelligente, sensata, acuta, con una precisa del mondo e del suo sviluppo  si coglie immediatamente la differenza con i i leader di questa Europa incapaci di qualsiasi visione e abili solo nello snocciolare frasi fatte e banalità con una frequenza che farebbe annoiare una chatGpt. La differenza sarebbe così evidente e impietosa per questi figuranti della politica, anzi della non politica da smascherarli come modestissimi figuranti pagati a cachet. Ad ogni modo mettano pure le loro sanzioni e facciano ridere il mondo intero.  tanto a Tucker Carlson che non è un genio, né un mostro, ma semplicemente un giornalista che ha scelto di continuare a fare il suo mestiere,  non gliene importa un fico secco di venire in Europa che ormai è notoriamente una terra di zombi:  dagli Usa può sapere benissimo quali ordini vengono dati agli squallidi  burattini di Bruxelles. 

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