Sanremo, la giuria boccia la canzone sul genocido delle foibe

Simone Cristicchi ha voluto dire la sua sulla sua esperienza nella 69esima edizione del Festival di Sanremo. Intervistato dal quotidiano La Verità, il cantautore romano, in gara con il brano «Abbi cura di me», si è unito agli scettici, sollevando più di un dubbio sul meccanismo di votazione (50% televoto, 30% sala stampa, 20% giuria d’onore).

«A Sanremo ero primo, ma poi la giuria mi ha sbattuto al 12esimo posto. C’è stata la volontà di ribaltare il giudizio popolare, l’ho detto anche al Presidente della Rai, il meccanismo va rivisto»

«Nei versi della canzone, ricorre il tema millenario dell’accettazione, della fiducia, dell’abbandonarsi all’altro da sé, che sia esso un compagno, un padre, una madre, un figlio»

ha raccontato il cantante a proposito del proprio brano.

«Nelle mie intenzioni, questo brano vuole essere una preghiera d’amore universale, una dichiarazione di fragilità, una disarmante richiesta d’aiuto».

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