Rondini di platino

“Volano sopra di noi rondini di platino” e il cielo, un tempo azzurro, ora è bianco come il caglio del latte.
Alzo gli occhi e guardo il sole, ragnatele d’alluminio e bario ne velano lo splendore, il calore. L’idea malsana di oscurare la stella che brucia, spegnere la vita, covata dal serpente che stritola il mondo fra le sue spire, non dovrà mai trovare forma compiuta nella realtà, costi quello che costi.

Ciò che la natura crea, l’uomo non deve alterare: è l’andare delle cose mortali e immortali. Chi, considerandosi un dio incarnato, si arroga il diritto di piegare la natura al suo volere è un folle, chi la violenta per guadagno è un criminale. Se almeno questi filantropi da copertina fossero mossi dagli stessi nobili principi che agitavano i sogni e le idee del dottor Victor Frankenstein nel capolavoro di Mary Shelley… Invece no.
Queste canaglie si arrogano il diritto di alterare ogni cosa senza averne il controllo, scatenando l’ira di madre natura che, puntualmente, rammenta all’uomo che egli è parte della creazione e non il creatore.

Hermann Göring ebbe a dire parole di verità: “Quando un tedesco entra in un’antica foresta, è come quando entra in una cattedrale, contemplando la meraviglia della natura. Quando un ebreo entra in quella foresta, pensa a quanti soldi può guadagnare dalla sua totale deforestazione. Questa è la differenza tra noi”.

La questione delle scie chimiche che fanno impallidire la volta celeste non sfugge a questo assunto, così come la follia di oscurare il sole. I cieli tornino ad essere immacolati e noi torneremo liberi. Se “messaggeri di sciagura battono il cielo d’Italia con ali di pipistrello” – prendendo a prestito parole di Italo Balbo, eccelso cavaliere dell’aria – è chiaro, limpido, cristallino che dietro si nasconde l’interesse di personaggi noti e che, purtroppo, ancora respirano.

Il diavolo calpesta questa terra con piede umano, il serpente della creazione, l’eletto cacciato da Dio, sibila all’orecchio dell’uomo del mondo moderno, profondamente ignorante e stupido, che concepisce l’esistenza al mero scopo di possesso, senza comprendere che il possesso è un valore nullo, poiché allorché chiamati a Dio, la terra sarà comunque la stessa per tutti.

I padroni comprano servi che sono chiamati ed eseguire ordini palesemente sbagliati, le cui conseguenze si ritorcono contro lo stesso servo e in via definitiva, in ultima istanza, contro lo stesso padrone. La follia climatica non è che una farsa, un volgare teatrino da circo itinerante, una gabbia in cui l’uomo moderno ama rinchiudersi. La sindrome di Stoccolma affligge l’uomo del mondo moderno che rifiuta il corso naturale del tempo e delle cose.

Deve elevarsi dunque una aristocrazia nobile in spirito, che si assuma la responsabilità di rifondare lo Stato secondo il concetto organico e Tradizionale, che si assuma l’onere e l’onore di essere tramite con il metafisico, ovvero, oltre ciò che si vede. La rivolta contro il Mondo Moderno comincia da qui, dal costituirsi di uomini nuovi che ritornino al mondo Tradizionale, uomini disposti al sacrificio per un bene più alto della semplice ricompensa, dal possesso. Dobbiamo essere uomini, non cani, non essere schiavi, bensì condottieri.

Scrisse Evola: “E a questo riguardo noi non ci rivolgiamo che a coloro i quali dinanzi alla prevedibile accusa di esser degli utopisti anacronistici, ignari della concretezza storica, sappiano mantenersi impassibili comprendendo che agli apologeti del concreto ormai non vi è più da dire fermatevi o voltatevi o sollevate il capo, ma piuttosto, sempre più rapidi, sempre più declivi bruciate le mete, rompete tutte le dighe. La catena non vi è misurata. Cogliete i lauri di tutte le vostre conquiste. Correte con ali sempre più rapide, con orgoglio sempre più teso con le vostre vittorie, con i vostri superamenti, con i vostri imperi, con le vostre democrazie. La fossa deve essere colmata e s’ha bisogno di concime per il nuovo albero che balzerà fulmineamente dalla vostra fine.”

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Pubblicato da Cristian Borghetti

Cristian Borghetti è nato il 10 settembre 1970 a Lecco, dove vive e lavora. Scrive racconti e romanzi pubblicati da diverse case editrici: “Ora di vetro” - Montedit; "Tre volte all'inferno" - Perdisa Pop2; “Le cabinet Masson” - StreetLib; “Phobia” StreetLib; “Hawthorn bend” - StreetLib; “Incubus” - Weird Book "Tre volte all'inferno" - Weird Book. Ha partecipato a diverse raccolte e premi letterari: “365 Storie Cattive” - AISEA ONLUS; “Le Nereidi“ - Circolo della trama; “Tremare senza paura” e “Horror Polidori Vol. 1 e 2” - Nero Press Edizioni; “Malombre” edita da Dunwich Edizioni; “Cuori di Tenebra”, “The horror show”; “Dark&Weird vol. 3”, “I volti del male” e “Nati dalle tenebre” con Weird Book. Ha collaborato con brevi articoli ed interviste per i blog La tela Nera e Orasenzombra. Ha scritto articoli per le riviste online “Praesidivm”, “2diPicche” ed "Eresia".