L’Italia atlantista rinuncia agli accordi con la Cina. La Francia ne approfitta

di Ala.De.Granha

 

Mentre lady Garbatella, per compiacere nonno RimbanBiden, è pronta a rendere più difficili i rapporti con la Cina, Macron e Xi Jinping trattano per incrementare ulteriormente la collaborazione tra i due Paesi. Perché l’Italia era riuscita a firmare un accordo estremamente vantaggioso con Pechino, ma ovviamente si è ben guardata dall’utilizzarlo. Mentre la Francia, senza bisogno di accordi particolari, ha portato la Cina ad essere il suo terzo partner commerciale dopo Unione europea e  Stati Uniti.

Ed ora, senza dover chiedere il permesso a Biden, intensifica la cooperazione con Pechino nei settori della finanza, della scienza e della tecnologia. Parigi non ha neppure criminalizzato Huawei che potrà estendere il servizio 5G. Nel frattempo accordi sono stati raggiunti in ambito aerospaziale, finanziario, alimentare e della cosmesi.

D’altronde al circolo della Garbatella non piacciono né la Francia né la Cina. Solo l’Ucraina dove, hanno assicurato Tajani e soci, l’Italia sarà in prima fila nella ricostruzione. Magari non proprio in prima. Il Giappone si è già accordato per occuparsi della ricostruzione del sistema portuale e delle infrastrutture. Al termine della guerra, ovviamente. Ma l’Italia potrà occuparsi della chiesa di Odessa. Con i tempi biblici tipici delle ricostruzioni italiane post terremoto. Un affare, praticamente. Sì, per Parigi e Tokyo.

 

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