Lady Garbatella assicura che il mondo ha fame d’Italia. Ma con l’Italia che rischia di morire di fame

di Augusto Grandi

 

“Il mondo ha fame di Italia”. Che frase ad effetto, quella pronunciata da lady Garbatella nell’intervista concessa a Nicola Porro su Rete 4. Non proprio un’intervista scomoda. Fosse durata qualche minuto in più il giornalista sarebbe riuscito a dimostrare che Giorgia Meloni ha una statura da pivot del basket. Ma è stato sufficiente il tempo impiegato per domande semplici semplici e senza contraddire mai il presidente del consiglio.

Perché, quando Porro ha mostrato le immagini dei tanti viaggi di lady Garbatella, la coppia televisiva è riuscita a sostenere che questi tour in giro per il mondo servono per ribadire il ruolo strategico del governo italiano. E non poteva certo mancare il consueto riferimento al misterioso “Piano Mattei” con cui l’Italia sfiderà la Cina e la Russia in questa nuova campagna d’Africa.

Peccato che a Porro non sia venuto in mente di chiedere a lady Garbatella quanto intende investire nel Piano Mattei. E come pensa di essere competitiva con Pechino che, entro i prossimi 10 anni, getterà nel calderone africano 90/180 miliardi di dollari come investimenti diretti esteri (Ide), senza contare gli immensi aiuti attraverso prestiti finanziari (oltre 150 miliardi di dollari tra il 2000 ed il 2019).

E si parla solo di Africa, perché poi la Cina sosterrà la sua presenza globale con altri denari in Asia ed in America Latina.

E l’Italia che non trova i soldi per pagare decentemente medici ed infermieri – spingendoli ad emigrare verso Paesi europei dove i salari sono superiori – che non trova i soldi per mantenere il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, che non trova soldi per mettere in sicurezza l’ambiente, troverebbe i soldi per trasformare il Piano Mattei in qualcosa di economicamente serio ed in grado di competere con Pechino? Con il denaro italiano l’Africa può tranquillamente morire di fame. O dalle risate.

Semplicemente ridicolo. Così come le dichiarazioni di indipendenza da Biden. D’altronde hanno subito provveduto Sallusti e Bocchino a chiarire che non c’è nessun motivo per essere autonomi in politica estera. “Perché, 80 anni fa… bla bla bla..”. Se mai qualcuno si fosse illuso di vivere in un Paese libero.

Dunque il mondo di quale Italia ha fame? Della pizza all’ananas? Dei berrettini prodotti in Bangladesh per qualche azienda italiana che mette il logo di una università statunitense? Della canzone napoletana interpretata da qualche grande risorsa in versione rap? Dei grandi scrittori italiani alla Saviano terrorizzati perché un vigile urbano ha alzato un braccio (inequivocabile provocazione fascista) per intimare ad un automobilista di fermarsi all’incrocio? Dell’Italia del Twiga o di quella che impiega decenni per le ricostruzioni dopo un terremoto ma che è pronta a ricostruire l’Ucraina?

Porro si è dimenticato di chiederlo a lady Garbatella. D’altronde lui non si è nemmeno mai chiesto come possa vivere un giovane a Milano con i 400 euro che, per lui e Cruciani, sono uno stipendio mensile accettabile.

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