La famiglia Trump, i Rockefeller, i Rothschild e Donald, l’operativo dell’Agenda sostenuto da QAnon

di Fox Allen

 

Seconda Puntata

PARTE II: DONALD ENTRA IN SCENA

Dopo questo excursus sulle origini, giusto per dare un’idea e per capire con chi abbiamo a che fare, è giunto il momento di arrivare al nostro pseudo beniamino Donald Trump. Negli anni ’70, Donald entrò nell’azienda di famiglia, e quelle stesse lezioni di suo nonno e suo padre furono la sua forma mentis, come dimostrato dal suo modus operandi. Come ha iniziato la sua carriera Donald Trump? Che cosa ha fatto? Che genere di uomo è? Ebbene, ha dato ai suoi clienti non quello che pensavano di volere ma quello che volevano davvero, edifici grandi e ottonati, pieni di specchi e superfici lucide. Meraviglioso, non trovate? Naturalmente, come i suoi predecessori, Donald era noto per essere pratico nel mondo delle costruzioni. Se si dà uno sguardo alla sua storia, si scopre che ha tagliato i costi della Trump Tower utilizzando i lavoratori della demolizione polacchi privi di documenti che venivano pagati sottobanco 5 dollari l’ora e dormivano sul cantiere, ma in seguito ha testimoniato in tribunale che lui non li aveva notati, anzi, disse che non sapeva nemmeno che esistessero. Quando la costruzione del suo primo casinò di Atlantic City venne bloccata a causa di diverse violazioni in ambito civile, presentò delle prove false ai funzionari della commissione d’inchiesta, in visita di un possibile sputtanamento da parte del suo partner nel progetto, Holiday Inns, per uscirne perfettamente pulito.  Successivamente, ha continuato a subire battute d’arresto, divorzi, fallimenti aziendali e progetti che sembravano essersi scontrati con muri di pietra, proponendo sempre altresì uno scenario positivo in cui stava uscendo pulito e sopra a tutti gli altri, i quali erano rimasti con “il culo per terra”. E pensare che l’uomo del momento, il salvatore Donald Trump, è a tutt’oggi coinvolto in oltre quattromila cause legali, tra cui una decina di bancarotte.

 

PARTE III: DONALD E WILBUR ROSS, UN’AMICIZIA ROTHSCHILDIANA

Tornando a noi, indipendentemente dalle circostanze, sempre rifacendoci al discorso Atlantic City, Trump continuò a cavalcare l’onda del “vincitore”, che lui era una vittima del sistema che gli era avverso, che tutti gli altri erano invidiosi perché erano dei perdenti e fine della storia. Certo, come no. Ma è proprio in questo frangente che, come si dice, casca l’asino. Già, perché è proprio in questo momento storico che il sig. Trump diventa a tutti gli effetti un agente dei Rothschild attraverso un loro fedele soldato, il signor Wilbur Louis Ross, banchiere, famoso per aver acquisito e ristrutturato società fallite in settori come l’acciaio, il carbone, le telecomunicazioni e il tessile, rivendendole in seguito a scopo di lucro dopo che le operazioni erano ovviamente migliorate, il che gli consentì di stabilire un record che gli valse il soprannome di “Re del fallimento”. Solo per citare un dato, il signor Ross è stato presidente o amministratore delegato di oltre 100 società operanti in più di 20 paesi, ed è stato nominato da Bloomberg Markets come una delle 50 persone più influenti nella finanza globale. Inoltre, ha militato sia nel partito Democratico prima e poi quello Repubblicano dopo. Bello, vero? Ma c’è di più, perché Wilbur Ross è stato anche il Segretario al Commercio durante l’amministrazione Trump. Va bene, stiamo correndo troppo, procediamo per gradi.

Ma andiamo avanti. Wilbur Ross entrò nel Private Equity nel 2000, formando la WL Ross & Co. che gestisce a tutt’oggi, anche se l’ha ufficialmente venduta alla società di investimento Invesco nel 2006 per circa 375 milioni di dollari. Nel 2013 Invesco ha collaborato a vari progetti con il genero di Trump, Jared Kushner (imprenditore e politico, marito della figlia Ivanka Trump), e altri per acquistare 5 proprietà industriali dai Testimoni di Geova a Brooklyn per la “modica” somma di 240 milioni di dollari. È noto che quasi tutta la ricchezza di Trump è legata al settore immobiliare, ma è altresì vero che ha anche posseduto diversi quantitativi di azioni. Una partecipazione, secondo un deposito di maggio 2016 riportava la cifra di 500.000 dollari di azioni di classe Y di Invesco European Growth Fund. A tal proposito, Trump ha più volte dichiarato di aver venduto le sue partecipazioni azionarie a giugno dello stesso anno, sebbene non abbia fornito prove a sostegno di tale dichiarazione.

 

Proseguiamo sottolineando che nel corso degli anni, prima di diventare presidente degli USA, ossia prima che il CFR lo designasse come tale come accade con tutti i presidenti dal 1939 in poi, Donald Trump ha finanziato diverse campagne elettorali sia per candidati Democratici che Repubblicani, un po’ come ha fatto il neoeletto segretario al tesoro della sua stessa amministrazione nel 2017, Steven Mnuchin, facoltoso investitore privato, ex partner di Goldman Sachs, presidente e amministratore delegato della società di investimenti privati ​​Dune Capital LP, il quale ha una lunga storia di contributi, oltre che ai repubblicani, anche ai democratici, inclusa Hillary Clinton. Secondo i dati registrati presso il Center for Public Integrity della Commissione elettorale federale e del Center for Responsive Politics, nel corso degli anni, più della metà dei contributi politici a livello federale di Mnuchin sono andati a beneficio sia dei repubblicani che dei democratici, tra cui il presidente Barack Obama, la Clinton, oltre che naturalmente Donald Trump, per non menzionare altri gruppi politici cosiddetti bipartisan. Ma c’è un altro piccolo particolare riguardo alla figura di Mnuchin e al legame con Donald Trump: George Soros.

Ora, volendo fare un primo bilancio prima di proseguire, riflettiamo. Trump alla luce di quanto detto, fa parte di quella fazione considerata antisistema che in realtà è esattamente una punta di lancia del potere degli Insiders, celata sotto mentite spoglie.  Come abbiamo documentato nell’articolo “La Russia, Vladimir Putin e gli Insiders di Wall Street”, sono tutti in mano ad un unico potere che li dirige, quindi, la concorrenza tra gli agenti Rothschild (o camerieri dei banchieri come usava dire Ezra Pound dei politici) agiscono da sempre solo per far sembrare che ci sia una vera rivalità, come George Soros che finanzia le proteste contro Trump per consentire agli agenti della disinformazione di ritrarre un agente dei Rothschild come Donald Trump come “anti-establishment” quando non è affatto “anti-establishment”. La presenza di un banchiere dei Rothschild, ossia Wilbur Ross, come amico e segretario al commercio della sua amministrazione, o l’amicizia con Mnuchin ne sono prova evidente, senza dover elencare tutte le altre. Ad esempio, è molto ben documentato il fatto che Trump è strettamente collegato ai gesuiti, Raytheon, i Cavalieri di Malta e il cartello della Federal Reserve, oltre che ai Rothschild stessi.  

 

PARTE IV: IL RUOLO

Per far sì di comprendere il vero ruolo di Trump nello scacchiere mondiale, vorrei citare un passaggio tratto dal saggio di Susan Bradford, ricercatrice, saggista, documentarista e oratrice pubblica autrice di diversi saggi documentali di grande importanza, messa più volte a tacere ed emarginata per ciò che ha scritto e documentato, il quale così recita: “La pandemia di coronavirus che si è svolta proprio sotto l’amministrazione Trump, ha fornito il contesto giusto per l’attuazione del Great Reset. Le aziende sono state costrette a chiudere, ad eccezione di quelle che aspiravano a stabilire monopoli, come Amazon e WalMart; i vaccini, come terapia genica, sono stati promossi in modo aggressivo; sono state imposte misure draconiane nell’interesse della salute; le persone sono state costrette a lasciare il lavoro, il tesoro pubblico è stato saccheggiato nell’interesse di aiutare le grandi imprese a superare la tempesta sanitaria; la tecnologia track-and-trace è stata introdotta come un modo per proteggere il pubblico e il banking elettronico ha seguito la chiusura di molte banche, ma non quelle in mano ai grandi banchieri internazionali, rendendo difficile per le persone accedere al proprio denaro mentre gettava le basi per un punteggio di credito sociale. Il denaro fisico è stato dipinto come un ‘diffusore di germi’, costringendo le persone ad accettare opzioni elettroniche in via sostitutiva, con l’aspettativa che si potessero perdere i propri privilegi bancari per avere un’opinione sbagliata, ad esempio rifiutandosi di indossare una maschera in pubblico o contestare la narrativa del coronavirus da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità”. Ma non è finita, l’autrice poi, così prosegue: “Schwab ha concepito il Great Reset nel 2008, (anche se il progetto è di gran lunga più vecchio) almeno quando è stato pubblicato il suo libro, The Great Reset. Ricordiamo che nel 2007 il Congresso ha approvato un nuovo sistema bancario globale in relazione a NESARA. Il sistema non è stato implementato perché le banche stavano tentando di scaricare i loro derivati ​​​​senza valore prima che entrasse in vigore una nuova valuta sostenuta dall’oro. Prestando denaro per la proprietà della casa di gran lunga in eccesso rispetto all’importo che le banche tenevano in riserva, i mutui per la casa sono stati concessi a persone le cui probabilità di insolvenza erano pari al 90%. Le banche quindi, hanno differito il rischio vendendo portafogli di prestiti agli investitori.” Infine, la Bradford, con documenti alla mano, in merito alla campagna elettorale di Trump e alla sua amministrazione, così afferma: “Anche se Trump ha condotto una campagna basata su un’agenda America First, lui e le persone di cui si circondava hanno servito gli interessi dei grandi banchieri internazionali e di parti straniere invece che quelli del paese. Ad esempio, Tom Barrack, uno dei principali raccoglitori di fondi di Trump e presidente del Trump Inaugural Committee, è stato processato per aver agito come agente straniero per gli Emirati Arabi Uniti e per aver utilizzato la sua posizione di vicino di Trump per promuovere gli obiettivi di politica estera di quel paese, ed è cosa nota l’intreccio di interessi tra la famiglia Rothschild e gli Emirati Arabi Uniti. Nel frattempo, l’avvocato personale di Trump, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, che lavorava per Greenberg Traurig, lavorava allo stesso tempo per il governo Ucraino e altri interessi stranieri.” Ci dovrebbe stupire? No, anzi, ancora: “I suoi più stretti collaboratori erano Newt Gingrich e Rudy Giuliani. Il capo di Breitbart, Steve Bannon, ha fatto parte del comitato esecutivo del Transition Team insieme al presidente della Heritage Foundation Ed Meese, Rebekah Mercer di Cambridge Analytica, Jared Kushner, Ivanka Trump, Eric Trump e Donald Trump, Jr. Riflettendo l’influenza di Mercer nelle assunzioni, Cambridge Analytica ha donato generosamente a un PAC per il neoconservatore e ardente falco della guerra John Bolton, che aveva servito come consigliere per Kirkland & Ellis, la società che rappresentava il pedofilo Jeffrey Epstein, prima che Bolton fosse nominato consigliere per la sicurezza nazionale nell’amministrazione Trump. Cambridge Analytica aveva lavorato con Facebook, un prodotto della tecnocrazia dei Rothschild che si è coordinato con il Consiglio Atlantico per sfidare le cosiddette “notizie false” e le segnalazioni di controversie che hanno fatto breccia nella narrativa globale. Attraverso Facebook, Cambridge Analytica aveva raccolto i dati degli elettori per tracciare e analizzare questioni che stimolavano il pubblico, sviluppato profili psicologici sugli elettori e poi li aveva presi di mira di conseguenza per influenzare il loro comportamento alle elezioni e mobilitarli dietro cause e candidati politici.”

 

Dunque, direi che il puzzle che abbiamo composto fino adesso sia abbastanza esaustivo. Non siete convinti? Non è mia volontà convincere nessuno, ma solo dare spunti di riflessione sul tema e, attraverso l’esposizione di prove concrete, una comprensione del fenomeno quanto più ampia possibile, e per farlo vorrei aggiungere un estratto da un articolo apparso sul Daily Mail il 18 febbraio del 2017 scritto da Walter Simon e intitolato “Sir Edward Heath was a paedophile, Says a Police Chief” il quale così recita: ” I media alternativi che promuovono la narrativa Trump vs. Deep State hanno ammesso di essere corteggiati da milionari e miliardari che finanziano Candace Owens e Tucker Carlson. Hanno ammesso che potevano coprire qualsiasi notizia volessero nel modo che preferivano purché non criticassero Trump. ​Von Reitz ha dichiarato ufficialmente di conoscere tutte le persone che finanziano il movimento per la libertà e i tour dei patrioti. ‘So come funzionano. Questi sono gli stessi che da decenni vanno in giro per il paese vendendo alla gente pacchetti Freedom per 6.000 dollari l’uno che non funzionano. Queste sono le persone che si siederanno a un cocktail party e parleranno da entrambi i lati della bocca finché non avrai le vertigini. Da un lato, sono così patriottici che potrebbero anche avvolgersi in una bandiera, ma dall’altro non hanno una buona parola da dire su nessuno. In privato, poi, affermano che il paese è condannato. Ed ecco la dissonanza cognitiva: Se in privato credi che questo paese sia condannato, perché requisisci gli sforzi per salvarlo? Puoi guardare questo in due modi. O i leader dei tour sono troppo inesperti e hanno appena abboccato all’amo, oppure fanno parte del gioco. Questi tour nazionali dei patrioti erano solo produzioni teatrali. Basta essere consapevoli del fatto che c’è uno Svengali nascosto tra le erbacce che ancora una volta stai guardando uno spettacolo. La dissonanza cognitiva è ciò che molti stavano sperimentando da tempo immemore. La disconnessione può essere risolta una volta capito che le forze dietro Bush, Obama e gli altri, sono le stesse dietro a Trump. Sappiamo ormai fin troppo bene chi sono.”

Walter Simon poi, evidenzia alcuni aspetti davvero degni di nota: “Kissinger era stato addestrato a Londra per l’Agenda che eseguiva all’interno dell’establishment della politica estera americana. Il risultato? Elevare la Cina comunista a presiedere il Nuovo Ordine Mondiale mentre gli Stati Uniti subivano una battuta d’arresto, eufemisticamente parlando, e che dovevano essere invischiati in una serie di interdipendenze. In un discorso davanti al RIIA, ossia la Chatham House, l’equivalente britannico del Council of Foreign Relations (CFR), Kissinger ha detto che mentre era Segretario di Stato gli inglesi furono così utili da partecipare alle deliberazioni interne americane come mai prima di allora. Durante il suo mandato, gli inglesi hanno svolto un ruolo determinante in alcuni negoziati bilaterali. Infatti hanno contribuito a redigere i documenti chiave. Nella sua incarnazione alla Casa Bianca, Kissinger ha mantenuto costantemente il Foreign Office britannico informato, fino a farlo diventare una sorta di governo ombra all’interno del Dipartimento di Stato americano. La strategia di conquista dei Rothschild, fin dai suoi lontani albori, prevedeva di mettere i paesi l’uno contro l’altro, finanziare tutte le parti in guerra, controllare i movimenti e gli esiti delle truppe attraverso reti di intelligence e indebitare le nazioni. Dopo ogni singola guerra, i Rothschild e i loro interessi commerciali e dei loro alleati affiliati avrebbero stabilito il dominio sui nuovi territori e riorganizzato la società, i governi e le istituzioni sotto il proprio controllo mentre perfezionavano le proprie attività per estrarre le risorse naturali e la ricchezza dalle persone, conquistato nazioni e interessi commerciali rivali. Kissinger odiava i nazionalisti, eppure Trump, che ha fatto una campagna, anche se fittizia, come nazionalista da America First, ha fatto affidamento su di lui, era il suo suggeritore dietro le quinte. Infatti, gli incontri tra Trump e Kissinger non si contano su dita di mani e piedi, i due hanno un rapporto molto stretto. Mentre i sionisti sostenevano l’aggressione e l’espansionismo israeliano per mantenere il Medio Oriente in subbuglio per impedire l’unità araba e lo sviluppo economico arabo, Kissinger si arricchì attraverso acquisti immobiliari speculativi nella Cisgiordania e della Giordania, acquistando terreni ed edifici che erano stati confiscati da arabi palestinesi indifesi. Era un parassita, imperialista e conquistatore, l’incarnazione stessa di un pirata. In un memorandum di studio sulla sicurezza nazionale intitolato Implication of Worldwide Population Growth for U.S. Security and Overseas Interests, datato 10 dicembre 1974, Kissinger e il suo vice, il generale Brent Scowcroft, hanno preso di mira 13 paesi in via di sviluppo per il genocidio, attraverso un programma speciale politico e di interesse strategico per i limiti e la riduzione della popolazione. Kissinger proseguì elogiando la dedizione della Cina comunista al controllo della popolazione. Mentre i Bush facevano campagna e si mobilitavano contro il comunismo (ironicamente parlando), le loro imprese li finanziavano. La Cina comunista è sempre stata sostenuta dai grandi banchieri internazionali che governano gli USA nell’ombra, con il beneplacito di tutta la classe politica americana, nessuno escluso. Questi hanno venduto il proprio paese per l’Onnipotente dollaro. Trump è stato uno dei più bravi. Del resto non deve stupire che il Great Reset, la pandemia di coronavirus, i vaccini obbligatori e i passaporti per i vaccini siano stati lanciati proprio sotto l’amministrazione di Trump.”

Non c’è altro da aggiungere a quanto esposto fino a qui, se non che il concetto di Deep State è una mera illusione, una storiella propagandistica atta a distogliere e confondere l’opinione pubblica da quella che risulta con prove alla mano, la realtà. Il nemico Deep State è una creatura artefatta che funge da scudo al vero nemico. Non c’è nessuno Deep State, ma esiste una corruzione costante di governi e istituzioni che arriva da dietro le quinte, dove i veri potenti del mondo, quelli che Gary Allen definì come gli Insiders, governano le loro colonie, di cui gli USA, la Russia e la Cina sono massime rappresentanti.

 

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