Immigrati, radiografia delle Ong sul traffico di umani

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La magistratura indaga su eventuali legami fra trafficanti di uomini e organizzazioni no profit. Che in Italia incassano 561 milioni da enti pubblici e privati. E hanno 16 milia dipendenti. Dati e mappe del settore.

Le Ong sono finite sotto la lente della magistratura. La procura di Catania sta indagando per capire se esistono legami – anche economici – fra i trafficanti di uomini e le organizzazioni che con le loro navi pattugliano il Mediterraneo per prestare soccorso ai migranti che partono dalla Libia. Uno degli snodi dell’inchiesta riguarda i fondi di finanziamento.

IN ITALIA QUASI 60 NEL 2015. Da qualche anno per aumentare la trasparenza il portale Open Cooperazione ha permesso alle varie realtà del “No profit” di iscriversi condividendo i loro dati. I gestori del sito hanno poi elaborato le varie informazioni fornendo una radiografica sullo stato del terzo settore in Italia. In totale quelle che operavano nel nostro Paese nel 2015 erano quasi una sessantina. Ma molte altre Ong italiane sono state impegnate in progetti all’estero, dal Brasile all’India passando per Paesi Africani come Repubblica democratica del Congo, Kenya e Mozambico.

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La maggior parte delle Ong in Italia si occupa di educazione e istruzione. Al secondo posto quelle impegnate in salute e sicurezza alimentare. E poi quelle attive nello sviluppo rurale. Solo il 48%, poco meno di una trentina, fanno parte del settore delle migrazioni.

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In totale le Ong registrate al portale impiegano oltre 16 mila persone, più o meno equamente distribuite tra uomini e donne. A livello di contratti quasi il 50% degli operatori è stato assunto a tempo indeterminato, mentre il resto è stato impiegato con contratti a progetto. Ma molte delle organizzazioni appoggiano il loro lavoro sui volontari: le varie associazioni possono contare su oltre 80 mila di loro. Mentre sono solo 813 quelli provenienti dal Servizio civile nazionale.

A livello economico le Ong hanno mosso da sempre un discreto numero di soldi. Le entrate per il 2015 sono state di oltre mezzo miliardo, il 53% dei quali da fondi istituzionali, divisi tra cooperazione decentrata (che fa capo agli enti locali), quella direttamente allo Stato e quella a livello europeo. I fondi privati invece arrivano sia fondazioni e aziende, sia dal 5×1000 (il 43%). In totale le Ong italiane sono state aiutate da oltre 400 mila donatori privati.

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