Il disastro della Royal Navy

di Alberto Capece Minutolo

 

Credo che sarò costretto a inaugurare una rubrica settimanale sui disastri della Royal Navy che ormai fa navigare solo le incaute e ignobili parole che affiorano da un milieu politico guerrafondaio e decisamente in putrefazione.  Cerchiamo di riassumere la situazione:  le due portaerei gemelle sono in cantiere entrambe per problemi alle eliche e all’albero motore il che indica chiaramente un difetto di progettazione. Non c’è  da stupirsi perché  chi ha abbastanza anni da aver potuto guidare una macchina veramente inglese, non tedesca, giapponese indiana, americana, coreana, francese, italiana,  cinese, insomma non semplicemente assemblata sull’isola, capisce cosa implica  una meccanica original british: diventare fluido e sposare un meccanico, con la raccomandazione però di fare il viaggio di nozze con altri mezzi.

E dunque via le portaerei, poi due navi sono state ritirate dal Mar Rosso per essere riparate probabilmente per danni provocate dal fuoco Houty, anche se ufficialmente non lo si ammette, altre due sono rimaste danneggiate per un’improvvida manovra in porto che nemmeno un esperto della navigazione in pattino al largo di  Riccione avrebbe commesso. E infine il colpo grosso:  un test di lancio di un missile nucleare britannico è fallito al largo della costa della Florida, segnalando per la seconda volta in otto anni che i missili balistici Trident 2 del Regno hanno un funzionamento del tutto inaffidabile. Nel caso in questione i portelli di lancio del missile montato sul sommergibile Vanguard ( di costruzione americana) non si sono nemmeno aperti. C’è da dire che tutta il sistema nucleare britannico è gestito non con un software dedicato, ma sulla base del vetusto window XP, quello con la schermata della collina verde. Avranno montato tutti gli aggiornamenti? Possiamo immaginare quale possa essere la risposta britannica in caso di una guerra che essi stessi fanno di tutto per provocare.

Un buontempone ha proposto che il piccolo, ma costosissimo e malandato dispositivo bellico britannico venga sostituito da un sistema informatico che al primo segno di guerra nucleare lanci su tutte le piattaforme possibili il messaggio “ci arrendiamo”, il che sarebbe almeno più realistico e finalmente alla portata del drammatico regno di re Carlo.

4,5 / 5
Grazie per aver votato!