Dopo la farsa del pentimento social, arriva un nuovo scandalo per la benefattrice Ferragni

di Augusto Grandi

 

Bocciata! Ma ugualmente promossa. La squallida sceneggiata – in perfetto stile Soumahoro – di Chiara Ferragni è stata bocciata, stroncata con voti bassissimi, da tutti gli esperti del settore: comunicatori, esperti di crisi, scienziati della reputazione.  Tutti a sottolineare che era patetica la scelta di presentarsi vestita di grigio (proprio come Soumahoro), con trucco triste, con finte lacrime, con ancor più finto pentimento.

Però il pubblico, immenso, dei suoi fan (stan, secondo le nuove definizioni per questo genere di persone con problemi psicologici), dei suoi followers, l’ha assolta. La ditta Ferragnez ha perso solo poche decine di migliaia di seguaci, cioè un’inezia, nonostante le immancabili puttanate della palla al piede Fedez, convinto di essere anche un guru della politica.

Ma cosa non è piaciuto, agli esperti, dello show lacrimevole della signora Ferragni? Al di là del look, troppo ridicolmente da falsa penitente, anche la narrazione ha lasciato perplessi. Da un lato la penitente chiede scusa, ammette di aver sbagliato, ma poi assicura che farà appello contro la condanna. Ma se si dichiara colpevole, perché fa appello? In secondo luogo insiste con il concetto di beneficenza che la porterà a donare 1 milione di euro all’ospedale infantile torinese per il quale, in teoria ma non nella pratica, era stata organizzata la raccolta fondi. Il milione è l’ammontare del cachet della signora per essersi degnata di collocare il suo visino di fianco al pandoro. Una cifra definita “esorbitante” dai manager dell’azienda dolciaria piemontese che aveva appena perso tragicamente il proprio amministratore delegato (e si sono viste le conseguenze negative).

Ma una cifra analoga, secondo una nuova inchiesta nata grazie a Selvaggia Lucarelli, sarebbe stata pagata all’influencer anche per una raccolta fondi legata a uova di Pasqua. Una raccolta che avrebbe arricchito la signora a fronte di 36mila euro finite all’associazione che aiuta i bambini autistici.

Eppure i seguaci non mollano. Continuano a spiare estasiati la vita della ditta Ferragnez con mamma, papà e figli. Tutto quanto fa spettacolo e soprattutto business. Poi la palla al piede cerca visibilità e non avendo credibilità come cantante, si lancia in discussione politiche. Lo aveva già fatto a Sanremo, con la protezione dell’intoccabile Amadeus, lo rifà adesso in prima persona. Una gran brutta persona, ma con il vantaggio di confrontarsi con chi non ha la più pallida idea di cosa sia la comunicazione. Non proprio un confronto tra giganti, ma alla palla al piede è sufficiente conservare i propri stan..

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