Cosa fare se non si è rappresentati da alcun partito politico

Cosa fare se non si è rappresentati da alcun partito politico

Se si richiede la scheda e poi si chiede al presidente di seggio di verbalizzare che nessun partito politico ti rappresenta, non si sarà inclusi tra coloro che non hanno votato, né si potrà essere inclusi tra le schede bianche che vengono comunque conteggiate nel meccanismo di attribuzione del premio di maggioranza. Stessa cosa se si dichiara che nel seggio c’è il crocifisso che condiziona il libero esercizio del voto.

ASTENSIONE
Non abbiamo una legge che regola l’astensione attiva. Il vuoto normativo è motivato, probabilmente, dalla considerazione che il diritto di voto è un diritto costituzionale e non una mera facoltà. La norma disciplina la procedura dell’esercizio di voto e le ipotesi di nullità delle schede elettorali ma non le forme di astensione attiva che si sono storicamente delineate solo negli ultimi anni. Se l’elettore ritira la scheda e la mantiene nella propria disponibilità ma non entra nella cabina elettorale e la riconsegna, la scheda è considerata NULLA e l’elettore è considerato VOTANTE. Se invece l’elettore si reca presso il seggio e dichiara di voler rifiutare la scheda, il presidente di seggio è obbligato a ricevere la dichiarazione dell’elettore, non consegnerà la scheda e l’elettore dovrà essere considerato NON VOTANTE. Nella ipotesi di referendum con più quesiti, ad esempio, è possibile ritirare solo alcune schede e dichiarare al presidente di seggio di non volerne ritirare altre con la precisa finalità di non far raggiungere il quorum referendario. La norma non vieta il rifiuto del voto e obbliga i presidenti di seggio a verbalizzare qualunque dichiarazione provenga dall’elettore, purchè non vengano intralciate le operazioni di voto. In ogni caso, generalmente, i partiti non assumono alcuna posizione sull’astensione, attiva o passiva. L’astensione dall’esercizio del diritto di voto appartiene legittimamente alla riflessione e all’autodeterminazione dei singoli elettori e non costituisce indicazione politica del partito. Nulla toglie che l’elettore possa contestare, con dichiarazione resa al presidente di seggio, la inopportuna presenza di simboli religiosi all’interno del seggio.  La richiesta di rimozione del simbolo religioso, se presente, dovrà essere rivolta al presidente di seggio e solo se questi rifiuta di rimuoverlo si potrà chiedere di verbalizzare la propria diffida alla rimozione.  La contestazione sulla presenza del simbolo religioso non incide necessariamente sull’esercizio del diritto di voto o sulla scelta di astensione, e pertanto pur sollevando la richiesta di rimozione del simbolo religioso si potrà decidere di astenersi o di votare.

IN SINTESI
Se ci si astiene si favoriscono i grandi partiti, se si è votanti si favoriscono i piccoli, questa è la differenza.

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