Caso Farage: Alison Rose, la manager “Woke” che può cancellare 19 milioni di clienti

di Guido da Landriano

 

Nel Regno Unito il caso di Nigel Farage, a cui la banca Coutts ha cancellato il conto corrente perché “Non allineato con i valori della banca” e amico del tennista Djiokovic è sulle prime pagine di almeno metà dei giornali e ha causato una presa di posizione insolita del governo a favore della libertà di parola (che comunque non ha comportato la riapertura del conto di Farage).

Però il Telegraph va un po’ più a fondo sulla questione e, cercando il responsabile finale, ci presenta un quadro molto inquietante. 

Coutts è una banca boutique, riservata ai grandi patrimoni, posseduta dal  grande gruppo bancario NatWest, un colosso bancario britannico con 19 milioni di clienti. Alla guida di questo gruppo c’è Dame Alison Rose.

Dame Alison è cresciuta all’estero con una famiglia di militari, prima di tornare a casa quando aveva 15 anni e successivamente laurearsi alla Durham University nel 1991.
È entrata a far parte di NatWest come laureata un anno dopo e ha trascorso tre decenni a scalare i ranghi e successivamente a guidare la divisione aziendale e bancaria della Royal Bank of Scotland (RBS). Quindi è diventata la prima CEO donna di un grande gruppo bancario britannico. Fin qui niente di male, anzi.

Il problema sono le sue convinzioni. Nominata nel 2019 Pochi mesi dopo essere stata nominata, Dame Alison ha annunciato che “la lotta al cambiamento climatico sarebbe stata un pilastro centrale” della sua leadership e all’inizio di quest’anno ha invitato le banche a finanziare le emissioni zero.
“In parole povere”, ha detto, “affrontare l’emergenza climatica è uno dei problemi, se non il più grande, del nostro tempo – e le banche hanno un ruolo enorme da svolgere nel mobilitare il potere della finanza per soddisfare l’ambizione delle emissioni zero“. Capito? Non si parla di solidità del sistema bancario, o di accesso allo stesso e neppure, Dio non ce ne voglia, di utili degli azionisti. L’importante è il netto zero.

Però la signora non si ferma qui: lei supervisiona personalmente le sue iniziative di inclusività, descrivendosi come “un’appassionata sostenitrice della diversità ed è sponsor esecutivo delle reti guidate dai dipendenti di NatWest Group”.

Parlando in vista del Pride lo scorso anno, ha dichiarato: “La nostra attenzione alla diversità, all’equità e all’inclusione è parte integrante del nostro scopo di sostenere il potenziale delle persone, delle famiglie e delle imprese.
“E le reti guidate dai dipendenti di NatWest Group stanno giocando un ruolo enorme nella creazione di una cultura veramente inclusiva in banca. Se vuoi saperne di più sulle nostre otto reti, di cui sono incredibilmente orgoglioso.

Il suo approccio è stato evidente nelle politiche della banca per i dipendenti, con il personale autorizzato a identificarsi come uomini e donne a giorni alterni come parte di una serie di misure di diversità LGBT-friendly.

 Un dipendente può essere uomo un giorno e donna il successivo, sperando che i clienti non ne escano un po’ troppo confusi! NatWest ha anche pagato le cure ormonali per il personale transgender e ha aderito a schemi controversi gestiti dall’ente di beneficenza Stonewall, che appare nel suo Equality Index lo scorso anno. Questo ente definisce le madri “Genitori che partoriscono”, per essere il massimo del politicamente corretto.

Del resto Coutts si è presentata come “Campione del potere del pride” lo scorso giugno

Appare ovvio che Nigel Farage appaia come il nemico per un’istituzione finanziaria così politicamente inclinata. In questo caso non sono le preferenze del cliente, ma quelle dell’istituzione che , ormai, è diventata una specie di partito politico. Solo che ora i 19 milioni di clienti devono restare coperti e silenti, altrimenti rischiano quello che ha rischiato Nigel Farage: vedersi cancellare il conto, cosa che, con l’avanzamento dei pagamenti elettronici così fortemente voluti, significa essere condannati alla morte civile, senza neppure possibilità di ricorso. 

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