Biden e il G7 si stupiscono perché Cina e Messico non si stupiscono più

di Augusto Grandi

 

È tutto un problema di dipendenza. Dipendenza psichica, innanzitutto.  E colpisce, in modo impressionante, gli atlantisti. Che si riuniscono in Giappone e mettono in guardia il mondo dalla “coercizione economica”. In parole povere, spiega il Corriere della sera, significa «combattere una battaglia con mezzi economici a fini politici». Tradotto in modo ancora più semplice significa imporre sanzioni economiche per obbligare altri Stati a fare ciò che vogliono gli atlantisti.

Un’autocritica, finalmente? Ma neanche per idea! Per il G7 la coercizione economica è solo quella messa in atto da Pechino che investe soldi nei Paesi più poveri per trasformarli in alleati. Invece le sanzioni atlantiste sono un delicato esempio di democrazia economica. E fanno bene alla pelle.

L’aspetto più incredibile è che gli atlantisti fingono di credere davvero al proprio doppiopesismo. Così come si indignano – ed il Corriere con loro – perché Cina e Messico non collaborano più con Washington nella lotta contro il traffico di droga, in particolare il Fentanyl, diretto verso gli Stati Uniti. Insomma, Washington va in Asia a rompere le scatole ai cinesi, impone veti e sanzioni contro alcuni prodotti diretti verso Pechino o contro quelli venduti in Nordamerica dai cinesi, e poi si stupisce se Xi Jinping non collabora più? E lo stesso vale per il Messico. Continue ingerenze statunitensi per qualsiasi motivo, nella convinzione che i messicani siano pronti a riconoscere la supremazia yankee a casa loro, e poi stupore se il presidente Lopez Obrador non collabora più? Se non gli basta la premessa di una passeggiata con Biden per mettersi a cuccia.

 

Ci sarebbe anche un’altra soluzione nella lotta alla droga: combattere il consumo degli yankee, giovani e meno giovani. Ma significherebbe cambiare la società statunitense, restituire i valori cancellati dal politicamente corretto e dal woke, ridurre la disperazione di una parte crescente della popolazione, combattere il disagio mentale che interessa ormai il 40% dei ragazzi sino ai 18 anni (secondo le statistiche ufficiali: la realtà è molto più drammatica).

Ma gli oligarchi yankee non vogliono cambiare alcunché. Non vogliono toccare i diritti. E pretendono che siano Obrador e Xi Jinping a risolvere i problemi di Washington. Ma Messico e Cina ignorano gli ordini di Biden.

Non c’è più rispetto per il padrone statunitense. Meno male che ci sono sempre i maggiordomi europei a dare soddisfazioni..

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