Attacco aereo israeliano “radente” al consolato iraniano a Damasco

L’attacco ha ucciso almeno sette diplomatici iraniani, il che equivale a una grave escalation della guerra contro l’Iran e l’Asse della Resistenza.

 

Gli attacchi aerei israeliani hanno distrutto il consolato iraniano a Damasco il 1° aprile, uccidendo e ferendo diversi diplomatici iraniani in quella che è vista come una significativa escalation della guerra regionale tra Israele e l’Asse della Resistenza.

“Intorno alle 17:00 di questo pomeriggio, il nemico ‘israeliano’ ha lanciato un’aggressione aerea dalla direzione del Golan siriano occupato, prendendo di mira l’edificio del consolato iraniano a Damasco. Le nostre difese aeree hanno affrontato i missili del nemico, abbattendone alcuni”, ha affermato il siriano. Lo ha annunciato lunedì il Ministero della Difesa.

Il ministero ha aggiunto che “L’aggressione ha provocato la completa distruzione dell’edificio e il martirio e il ferimento di tutti coloro che si trovavano all’interno. Sono in corso sforzi per recuperare i corpi dei martiri, fornire aiuto ai feriti e rimuovere le macerie”.

L’ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari,  ha confermato  che l’attacco israeliano ha colpito con sei missili la sezione consolare dell’edificio dell’ambasciata, che si trova sul territorio sovrano iraniano.

Akbari ha detto che sette persone sono state uccise nello sciopero, ma i nomi e il numero esatto dei morti devono ancora essere specificati.

Ha promesso una “dura risposta”, spiegando che “questo regime non ha rispetto per le leggi internazionali”, ha aggiunto. “Sosterremo la nazione resistente [della Palestina] e non avremo paura della criminalità di questo regime”.

Reuters  ha affermato  che, secondo una fonte della sicurezza libanese, uno dei morti era Mohammad Reza Zahedi, un comandante anziano del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane (IRGC).

La Reuters  ha riferito che il consolato, situato nel quartiere Mezzeh della capitale siriana, è stato “raso al suolo”. Fuori erano parcheggiati i veicoli di emergenza e sul posto sono stati avvistati i ministri degli Esteri siriano e iraniano.

Un portavoce militare israeliano ha rifiutato di commentare. 

Israele sta affrontando una guerra su più fronti contro i membri dell’Asse della Resistenza provenienti da Gaza, Libano, Yemen, Siria, Iraq e Iran.

L’analista politico Amal Saad ha osservato che “l’uccisione da parte di Israele di un comandante molto anziano dell’IRGC in Siria, insieme ad altri all’interno del consolato iraniano, sembra meno un’applicazione della ‘teoria del pazzo’ per intimidire e scoraggiare i suoi avversari, e più un’adozione deliberata di una strategia di una guerra caotica per intensificare ed espandere la portata del conflitto in modo che gli Stati Uniti siano costretti a entrare direttamente in guerra.” 

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