Ungheria blinda frontiera Merkel: “Subito hotspot in Italia”

v

In Ungheria è entrata in vigore la nuova legge che punisce chi passa il confine con reclusione fino a tre anni: 174 arresti. Quote obbligatorie: non c’è il via libera. Nuovo vertice dei ministri Ue il 22 settembre

Ungheria

La nuova era dell’Europa dei muri è iniziata. L’ora x è scattata martedì, alla mezzanotte, quando in Ungheria è entrata in vigore la legge che prevede l’arresto e la detenzione fino a tre anni per chiunque e a qualsiasi titolo tenti di entrare senza un permesso di soggiorno nel paese. La polizia ungherese ha registrato l’entrata di 9.380 migranti entrati dalla Serbia nella giornata di lunedì: il numero più alto dell’anno. Mentre in 174 sono stati arrestati per avere passato «illegalmente» il confine dopo la mezzanotte. Intanto il governo dell’Ungheria sta pensando di estendere la barriera «anti-migranti» anche al confine con la Romania, in aggiunta a quella già esistente alla frontiera serba, e intende avviare i lavori preparatori. Lo ha annunciato il ministro degli Peter Szijjarto in una conferenza stampa, citato da diversi media. Mentre la presidenza lussemburghese del Consiglio dell’Ue ha convocato un consiglio Affari interni straordinario il 22 settembre. In questa occasione la presidenza auspica di far approvare una decisione su un meccanismo provvisorio per il ricollocamento di 120mila profughi, si legge in una nota della presidenza.

Tensione al confine ungherese

Al confine tra Serbia e Ungheria la tensione. Centinaia di persone sono di fatto rimaste bloccate in Serbia e decine di migranti hanno iniziato uno sciopero della fame se non verranno fatti passare. Centinaia, tra quelli che non sono riusciti a passare il confine, hanno invece passato la notte all’aperto, mentre a Bruxelles sfumava, almeno per il momento, l’accordo sulle quote di redistribuzione dei profughi. Tutto questo accade nel giorno in cui l’Europa, spaventata e impreparata a quella che è ritenuta la più importante ondata migratoria e di rifugiati dalla Guerra di Jugoslavia, ripristinava i controlli ai confini di Germania, Austria, Olanda e Slovacchia, contravvenendo alle regole della libera circolazione di Schengen. L’Austria, inoltre, ha annunciato che ripristinerà i controlli alla frontiera con Ungheria, Italia, Slovacchia e Slovenia a partire dalla mezzanotte di martedì.

Richieste d’asilo

Circa 200 mila profughi sono entrati in Ungheria nel 2015. Ora, per passare il confine, sono aperti solamente i due varchi ufficiali; i migranti sono in fila, già dalle prime ore dall’alba, alcuni attendono per terra, altri sono appesi alle reti che hanno chiuso il confine. La polizia di confine lascerà passare nella “transit zone” solamente coloro che faranno richiesta di asilo. «Un procedimento che può durare pochi minuti o alcune ore, ogni caso è diverso», dice un portavoce del governo. I migranti possono fare richiesta dalle 6 del mattino alle 10 di sera. Chi non fa richiesta d’asilo verrà ricacciato immediatamente indietro. Le autorità daranno una risposta alla richiesta d’asilo entro 8 giorni al massimo.  Chi entra dalla Serbia e non ha un permesso di asilo verrà invece ricacciato indietro perché: «La Serbia è un paese sicuro», ha detto il premier ungherese Orban. ma da parte sua la Serbia ha già dichiarato che non ri-accetterà nessuno che sia stato fermato in Ungheria. Budapest ha intanto dichiarato lo stato d’emergenza in due contee del sud, al confine con la Serbia: questo significa che l’esercito sarà autorizzato a intervenire nelle operazioni di controllo. La decisione verrà ratificata da un consiglio dei ministri della settimana prossima. Alcuni elementi delle nuove norme dell’Ungheria sull’immigrazione sono «davvero allarmanti» secondo quanto dichiarato da un portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), Erno Simon.

In fila per entrare

In Ungheria i migranti hanno continuato ad arrivare a piedi, molte le famiglie con bambini, ma passare da questa parte sembra ormai impossibile. La polizia magiara ha avvertito che ogni 35 metri lungo la frontiera blindata dalla barriera metallica e di filo spinato fa la guardia un poliziotto o un militare. La polizia a cavallo sorveglia tratti del confine. La prospettiva di rimanere bloccati al confine potrebbe far decidere ai migranti di cambiare rotta. Potrebbero dirigersi verso ovest, per entrare dalla Croazia. O verso est per varcare il confine dalla Romania: entrambi i paesi sono membri della Ue, come l’Ungheria, ma non sono nel la zona di Schengen.

Nuovo vertice Ue il 22 settembre

Lunedì, a Bruxelles, fumata nera (a metà) sulla redistribuzione dei profughi. I ministri degli Interni dei 28, da una parte, hanno dato il via libera all’istituzione degli hot spot per il riconoscimento dei richiedenti asilo e alle nuove politiche sui rimpatri, attraverso il rafforzamento dell’agenzia Frontex. Ma, dall’altra, è mancata l’unanimità per approvare, anche solo in via di principio, la redistribuzione di 120 mila rifugiati, come proposto dalla Commissione europea. E la cancelliera tesdesca Angela Merkel vorrebbe un consiglio europeo straordinario sui profughi già la prossima settimana. «È urgente che la Grecia, e anche l’Italia, facciano subito gli hotspot», ha detto Merkel. In serata la presidenza lussemburghese del Consiglio dell’Ue ha annunciato la convocazione di un consiglio Affari interni straordinario il 22 settembre. In questa occasione la presidenza auspica di far approvare una decisione su un meccanismo provvisorio per il ricollocamento di 120mila profughi, si legge in una nota della presidenza.

A opporsi al sistema di redistribuzione sono stati principalmente i Paesi dell’Est Europa, in particolare Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania, mentre la Polonia negli ultimi giorni ha ammorbidito le proprie posizioni. Dopo il via libera alla ricollocazione di 40 mila rifugiati da Italia e Grecia, l’obiettivo ora è di arrivare a un accordo sui 120 mila al Consiglio Ue degli Interni dell’8 ottobre (o prima come chiesto da Merkel), quando non sarà più necessaria l’unanimità dei 28, ma basterà la maggioranza qualificata.

/ 5
Grazie per aver votato!