Una meravigliosa utopia: il Manifesto di Verona

Una meravigliosa utopia: il Manifesto di Verona

Oggi è l’anniversario di quello che viene ricordato come il “Manifesto dei 18 Punti di Verona “.

Una meravigliosa utopia: il Manifesto di VeronaQuello contenuto nel manifesto non è altro che la conseguenza di tutte le leggi e decreti, allora all’avanguardia in Italia e nel mondo, con chiare finalità sociali, che si sono susseguite durante tutto il ventennio.

Senza di quelle probabilmente lo Stato sociale sarebbe ancora una mera illusione.

Ma la tappa fondamentale di questo processo erano i principi essenziali dell’ordinamento corporativo, espressi dalla Carta del Lavoro promulgata il 21 aprile 1927.

La carta del Lavoro portava il lavoratore fuori dal buio del medioevo sociale per immetterlo in un contesto di diritti dove i rapporti tra il capitale ed il lavoro , per la prima volta nel mondo, erano previsti e codificati.

La nascita dello Stato Corporativo cercava di superare le angustie imposte dallo Stato liberale e le illusioni dello stato sovietico.

Questo esperimento, tutto italiano, trovò vasti consensi tra i lavoratori tanto da spaventare i manovratori della finanza internazionale che da allora operò per abbattere il Fascismo e le sue Idee.

Cosa che poi le riuscì con la violenza delle armi.

Benito Mussolini, nel ’44 ebbe a dire:

La socializzazione altro non è non la realizzazione italiana, umana, nostra effettuabile del socialismo.

Dico nostra in quanto fa del lavoro il soggetto unico dell’economia, ma respinge le meccaniche livellazioni di tutto e di tutti, livellazioni impossibili nella natura ed impossibili nella storia.

Ecco, questa “meravigliosa Utopia” è ancora oggi riproponibile per risolvere parte dei problemi che attanagliano l’attuale mondo , privo di ogni remora ed adagiato al sistema di vita americano.

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