L’Italia e la riforma del Trattato di Dublino

L'Italia e la riforma del Trattato di Dublino

L'Italia e la riforma del Trattato di DublinoGli ungheresi ci salvano da una nuova invasione di immigrati africani. Il nuovo accordo di Dublino finanziato dalla Merkel confermava per l’Italia l’obbligo di accogliere gli immigrati che poi dovevano essere ricollocati nei vari Paesi europei. Rispetto alla rovinosa situazione attuale il nuovo regolamento bloccato da Matteo Salvini e a cui aveva aderito il governo Gentiloni prevedeva per gli altri Paese europei l’obbligo e non più la facoltà di accogliere una quota degli immigrati approdati in Italia. I porti italiani in base alla nuova versione del regolamento di Dublino continuavano ad essere una base di approdo per gli immigrati africani. Le navi delle ONG avrebbero ripreso il loro servizio navetta del mare. A noi italiani sarebbe toccato la funzione di albergatori degli immigrati con l’impegno dell’Europa a trasferirli dopo una prima accoglienza nel nostro Paese. In concreto non sarebbe cambiato nulla rispetto alla situazione attuale, salvo l’obbligatorietà formale degli altri Paesi europei ad accogliere la loro quota di immigrati. Naturalmente la Germania della Merkel caldeggiava questa ennesima fregatura ai danni del nostro Paese. Altrettanto inutile è sottolineare che il governo Gentiloni aveva accettato questa soluzione che di fatto ci assegnava il ruolo che è toccato alla Turchia per i profughi siriani. Gli ungheresi e il gruppo dei Paesi dell’Est riuniti nel gruppo di Visegrad si sono sempre opposti a questa impostazione. Sono stati sempre favorevoli a un blocco navale che impedisse la partenza degli immigrati dalle coste africane. A una blindatura delle frontiere che fosse seguita dal respingimento di qualsiasi infiltrazione degli immigrati. Una soluzione, questa, adottata dall’Australia per fermare l’invasione di immigrati clandestini che destabilizzava il Paese. Salvini nell’arco di poche ore ha sconvolto i piani dei tedeschi e dei loro manutengoli italiani. Ha estromesso i negoziatori italiani. Si è accordato col Capo Governo ungherese Orban, ha disposto che l’Italia aderiva alla soluzione del blocco navale e dei respingimenti in mare. Questa scelta è stata seguita dagli austriaci e dal nuovo governo spagnolo. La Merkel è stata così isolata. Il Mediterraneo non sarà più un mare aperto ai traffici dei nuovi schiavisti. Francesi e tedeschi hanno capito che l’alleanza tra l’Italia e i Paesi dell’Est governati dai populisti si va rafforzando. E che d’ora in poi con un ministro degli Interni così non potranno più contare sulla fedeltà canina dei precedenti governi italiani.

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