Da Fiuggi 1995 ad oggi la fiamma tricolore che avrebbe dovuto ardere a destra si è progressivamente indebolita e presto si spegnerà.
La legittimazione di FdI a governare – se le elezioni premieranno Giorgia Meloni – iniziata con Alleanza Nazionale, prosegue. Una progressione o, meglio è chiamarla con il vero nome, una regressione a partito di sistema che cerca legittimazione a sinistra, parte di un programma ben definito, non certo una scelta avventata.
Tagliare il cordone ombelicale con il Fascismo e la Repubblica Sociale Italiana è stato e continua ad essere un errore madornale. Chiunque abbia avuto ed ha una mentalità, un credo, che si riconosca nei valori del Ventennio non può più fare riferimento ad un partito che vomita sulla propria storia, sui padri fondatori.
Una prima frattura si consumò negli anni ’50 del secolo scorso, con la nascita di Ordine Nuovo e lo strappo non fu mai ricucito, con il proliferare di innumerevoli sigle più o meno rilevanti nell’area extraparlamentare. Oggi la destra avrebbe dovuto ricompattare le forze sotto un unico vessillo che si riconoscesse nei valori propri che furono difesi con il sangue dai repubblichini, da tutti i giovani che hanno dato la vita, deceduti o incarcerati, per l’Ideale.
Il futuro mette radici nel presente, il futuro che mise radici a Fiuggi è oggi il partito Dragoniano di FdI. La fiamma si spegnerà, l’acqua di Fiuggi la cancellerà per sempre con buona pace di coloro che si vergognano a riconoscersi nella parola Camerati.
Cristian Borghetti
