Inghilterra e imperialismo

Inghilterra e imperialismo

Inghilterra e imperialismoL’imperialismo divenne una forma universale di azione politico-economica delle potenze industrializzate o che erano sulla via dello sviluppo capitalistico ed ebbe allora la sua manifestazione principale nelle conquiste coloniali o nell’assoggettamento economico di alcuni paesi ridotti a condizioni di semi-colonie. Sterminate regioni furono inserite nell’area della civiltà moderna, ma nella forma della subordinazione coloniale e quindi in condizioni drammatiche di inferiorità. I presupposti ideologici delle tendenze imperialistiche, inizialmente enunciati in Inghilterra in un’opera di Charles Dilke (la più Grande Bretagna, 1868) trovarono larga risonanza nella cultura europea. Il tema principale era l’affermazione della superiorità di determinate razze e nazioni nei confronti degli altri popoli della terra. Poiché questi ultimi erano incapaci di utilizzare le ricchezze dei loro paesi, le nazioni “superiori” rivendicavano il loro diritto di impadronirsene. Scrittori e uomini politici, tra cui il ministro delle Colonie Joseph Chamberlain e il narratore Rudyard Kipling, applicarono queste tesi al popolo inglese ed elaborarono il tema della missione di civiltà che l’Inghilterra doveva svolgere nel mondo. A loro si aggiunsero uomini d’affari come Cecil Rhodes (eroe dell’imperialismo inglese arricchitosi con lo sfruttamento dei giacimenti diamantiferi dell’Africa del Sud) i quali colpirono l’opinione pubblica, più che con la propaganda delle idee, con la pratica dimostrazione delle possibilità di profitto offerte dalle imprese coloniali. Di fondamentale importanza per la politica imperialista inglese fu la spartizione dell’Africa in cui l’Inghilterra stabilì il proprio protettorato nelle regioni d’Egitto, Sudan e diversi territori dell’Africa del Sud. Acquistò inoltre le colonie della Somalia e della Nigeria; il governatore della Colonia del Capo, il sopracitato Cecil Rhodes fece inoltre numerosi tentativi per impadronirsi anche dei territori boeri fino a provocare lo scoppi di una guerra (1899-1902). La resistenza dei boeri, che suscitò una larga simpatia nell’opinione pubblica europea fu stroncata alla fine dalla superiorità militare e dai metodi brutali adottati dagli inglesi. Con la pace di Pretoria (1902) le due Repubbliche boere dei Transvaal e dell’Orange furono annesse agli altri possedimenti inglesi del Sud Africa e formarono con essi l’Unione Sud Africana, sotto la sovranità britannica, ma che godeva di un proprio governo. Non alla conquista dell’Africa si arrestò certamente l’impero inglese. Alle colonie più antiche (Canada, Australia e Nuova Zelanda), a cui fu riservato un trattamento di particolare favore, concedendo una larga autonomia politica ed economica per gli affari interni e il riconoscimento a tutti gli abitanti di cittadini dell’impero britannico con diritti pari agli inglesi, venne annessa l’India, che entrò a far parte dell’Impero Britannico nel 187 quando la Regina Vittoria fu proclamata Imperatrice delle Indie. Dapprima si trattò soltanto di un duro sfruttamento (ad esempio la fiorente manifattura indiana che produceva tessuti di cotone venne completamente rovinata dalla concorrenza inglese), successivamente dopo alcune ribellioni, l’Inghilterra modificò il proprio modo di governare l’India impegnandosi anche a modernizzare la sua economia e a creare una classe media di funzionari indiani istruiti e ben addestrati che collaborassero nell’amministrazione del paese. Il volto più brutale e aggressivo dell’imperialismo fu quello che l’Inghilterra mostrò nei confronti della Cina, costretta dopo una vera e propria guerra ad accettare l’infame commercio dell’oppio. Tale droga veniva importata in Cina, in grandi quantità proprio da mercanti inglesi che la scambiavano con prodotti cinesi. Essa produsse in pochi anni conseguenze catastrofiche sulla popolazione. Ma alle proteste e alle resistenze del governo cinese l’Inghilterra rispose con una guerra che durò dal 1839 al 1842 e fu chiamata appunto Guerra dell’Oppio. La sconfitta della Cina portò al conseguente insediamento inglese ad Hong Kong ed a una lunga serie di trattati commerciali ingiusti, vantaggiosi solo per gli occidentali e imposti con la forza. Il grande antico e civilissimo impero cinese divenne un semplice mercato per la vendita dei prodotti occidentali.

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