Illegittimo l’obbligo di indossare le mascherine

Uno studio ritiene incostituzionali le misure restrittive adottate da Conte: i Dpcm sono in contrasto con la Costituzione.

Si torna a parlare di Covid e restrizioni incostituzionali. Ricorderete sicuramente che, in una sentenza dello scorso 29 luglio, il giudice di pace di Frosinone aveva decretato l’illegittimità di una multa per la violazione delle regole del lockdown. Questo perché, a suo dire, i Dpcm del presidente Conte violerebbero la cosiddetta “gerarchia delle fonti del diritto”: si tratterebbe cioè di norme di carattere amministrativo che andrebbero a derogare quelle di rango costituzionale (leggi a riguardo “Dpcm incostituzionali“). I più esperti nel campo avevano subito argomentato: «Si tratta solo del parere di un giudice di pace, che non vale neanche come precedente». Come dire: una rondine non fa primavera. Almeno per i negazionisti. Ora, però, arriva un parere ancora più autorevole a sancire che le sanzioni amministrative inflitte per chi non indossa la mascherine non devono essere pagate perché illegittime. E se la polizia vuol comunque procedere a irrogare la multa deve identificarsi a richiesta del cittadino, fornendo i propri dati, cosa che è peraltro un suo preciso dovere in quanto pubblico ufficiale. A mettere nero su bianco queste importanti conclusioni è una dura analisi dell’Osservatorio permanente per la legalità costituzionale, istituito presso il Comitato popolare per la difesa dei beni pubblici e comuni «Stefano Rodotà» e presieduto da Ugo Mattei, professore di Diritto civile all’Università di Torino. Secondo questa analisi, redatta da fini giuristi e costituzionalisti e riportata stamane sul giornale Italia Oggi, i decreti del presidente del Consiglio dei ministri – ossia i famigerati Dpcm che hanno imposto le restrizioni sul lockdown, ivi compreso l’obbligo di indossare la mascherina – sono atti amministrativi non sottoposti al vaglio del Parlamento come invece succede con i decreti legge. Del resto, è la Costituzione ad imporre già il decreto legge per tutti i casi straordinari di necessità e di urgenza, da convertire entro 60 giorni con legge ordinaria. Dunque, Conte – secondo tale studio – avrebbe bypassato il Parlamento ponendo dei veri e propri atti d’imperio, incostituzionali secondo il nostro sistema. Ed infatti l’articolo 3 del decreto legge n. 6/20 (il primo decreto legge con misure anti-Covid), dal quale i Dpcm sono poi discesi a raffica, ha giustificato l’adozione di misure che intaccano le libertà fondamentali. Cosa che solo il Parlamento poteva fare o quantomeno il Governo con successiva ratifica del Parlamento. I Dpcm non possono pertanto porsi in contrasto con alcuna norma di legge e tantomeno con alcuna norma costituzionale anche in caso di emergenza sanitaria. Insomma, tanto le multe per chi non è restato a casa quanto quelle per chi non indossa le mascherine sarebbero illegittime. Il secondo aspetto importante che tratta lo studio dei costituzionalisti riguarda l’obbligo di identificazione degli agenti di pubblica sicurezza che abbiano agito in forza di questi provvedimenti: il rischio è di doverne rispondere nel caso in cui tali provvedimenti vengano giudicati esorbitanti rispetto alla loro natura e finalità.

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