G7 Taormina, quando l’Italia sospese il Trattato di Schengen

Trattato di Schengen

La decisione del ministero dell’Interno volle assicurare la sicurezza durante il G7

Trattato di Schengen È entrato in vigore il 10 maggio ed è rimasto valido fino al 30 maggio il ripristino dei controlli alla frontiera italiana. Lo scopo della misura predisposta del ministero dell’Interno, che di fatto sospende il trattato di Schengen, fu quello garantire lo svolgimento “regolare e ordinato” dei vertici del G7 in programma a Bari dall’11 al 13 maggio e a Taormina dal 26 al 27 dello stesso mese.

La decisione riguardò la cosiddetta area Schengen, che comprende tutti i paesi membri dell’Unione europea con l’aggiunta di Islanda, Svizzera, Liechtenstein e Norvegia. La sospensione fu valida solo per i passeggeri dei voli internazionali, mentre le procedure per i voli nazionali rimasero invariate. Il provvedimento comportò tempi di attesa più lunghi negli aeroporti. Per questo l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) inviò i passeggeri a recarsi in anticipo negli aeroporti rispetto ai tempi normalmente previsti, in modo da non incorrere in eventuali ritardi determinati dalla reintroduzione del controllo documentale.

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