Draghi, Monti, Papademos: Goldman Sachs sull’Europa

Draghi, Monti, Papademos: Goldman Sachs sull'Europa

Draghi, Monti, Papademos: Goldman Sachs sull'EuropaMa veramente non salta all’occhio l’evidenza? Ma veramente non sembra strano, ai più, che proprio l’azienda che ha messo in ginocchio la Grecia a suo tempo, e l’Europa intera, di fatto, adesso, abbia piazzato i suoi uomini in tre punti chiave dell’attualità? Davvero anche l’opinione pubblica più distratta si lascia incantare malgrado la certezza di una analisi così semplice e cristallina?

Niente da fare: tutto scorre e viene percepito come ineluttabile, anzi in qualche caso come “indispensabile” e “necessario”. Mentre la realtà della perdita di sovranità e della assoluta mancanza democratica è così evidente, i destini dei popoli sono nelle mani degli speculatori.

Il nostro presente è bruciato. E il nostro futuro anche, se i popoli d’Europa non si accorgono della truffa e si ribellano. Altro che politica interna, austerità e sacrifici. Altro che balletti dei parlamenti, altro che elezioni, alleanze e talk show. Ci vorrebbe uno shock psichiatrico. E invece ci stanno lobotomizzando senza nessuna resistenza. Evidentemente ce lo meritiamo.

Temiamo che sia ineluttabilmente arrivato il momento del si salvi chi può. Il momento in cui si può solo sperare di trovare propri simili con i quale mettere in atto azioni di sedizione. Non è il momento della rivoluzione, che implica una presa di coscienza della masse troppo al di là dall’essere messa in pratica. È il momento della ribellione personale. Delle azioni di piccoli gruppi coesi. Perché uscire da questa Matrix, sebbene difficile e tortuoso, nel proprio personale si può, se si accetta di scegliere la Nabucodonosor, di vivere borderline ma liberi. Dentro Matrix, del resto, non è che si stia poi così bene, così comodi, così protetti. Anche nella finzione ormai è tempo solo per le catene. Quanti Neo e Orpheus ci sono, là fuori? Quanti sono pronti a captare il richiamo del Ribelle? Quanti sono pronti, soprattutto, a condurre una vita di autentica ribellione e a pagarne le conseguenze pur di tentare di essere liberi?

Facciamo una promessa solenne: da qui in avanti, oltre all’analisi quotidiana dei fatti, cercheremo di indicare anche le possibili vie di uscita, le tecniche di “guerriglia quotidiana”. È finito il tempo delle sole parole. Si deve passare all’azione, con ciò che questo comporta. Con le difficoltà evidenti di combattere contro dei Moloch. Se la maggior parte non troverà forza e convinzione di farlo, speriamo di raccogliere almeno una sparuta minoranza di coraggiosi. Perché non c’è tempo da perdere, la nostra vita è adesso, ed è meglio qualunque cosa piuttosto che relegarla nelle mani di quei mostri senza almeno combattere.

Valerio Lo Monaco

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