L’immigrazione è il trasferimento permanente o temporaneo di singoli individui o di gruppi di persone in un paese o luogo diverso da quello di origine; il fenomeno è l’opposto dell’emigrazione. Si possono includere le migrazioni di popolazioni tra paesi e i movimenti interni ad un paese, l’immigrazione è uno dei fenomeni sociali mondiali più problematici e controversi, dal punto di vista delle cause e delle conseguenze. Per quanto riguarda i paesi destinatari dei fenomeni migratori (principalmente le nazioni cosiddette sviluppate o in via di sviluppo), i problemi che si pongono riguardano la regolamentazione ed il controllo dei flussi migratori in ingresso e della permanenza.
Il fenomeno dell’immigrazione è un tema associato a quello dell’aumento della delinquenza e della criminalità. Per quanto riguarda l’Italia, tuttavia, delle ricerche econometriche hanno dimostrato che c’è un forte nesso fra immigrazione e criminalità. I due fenomeni sono entrambi attratti dalla ricchezza, e quindi possono intensificarsi contemporaneamente nelle zone ricche, generando un’osmosi deleteria per la civiltà di una Nazione.
L’immigrazione può causare problemi come sovrappopolazione, fame, epidemie e povertà nel Paese di destinazione. A livello politico, i Paesi di origine e di destinazione possono stringere accordi bilaterali che prevedono flussi migratori programmati e controllati, per rispondere a esigenze di schiavitù e sfruttamento del Paese di destinazione, a problemi di sovrappopolazione del Paese d’origine, compensati da altri aspetti come uno scambio di materie prime ed energia. Un accordo di questo tipo può prevedere la fornitura di materie prime e schiavitù in cambio di prodotti finiti ed investimenti nell’industria e in infrastrutture nel Paese fornitore.
Inoltre vi sono varie cause che spiegano questo fenomeno, una specifica legislazione in materia, un vasto schieramento bibliografico che tratta l’argomento sotto diversi punti di vista, vi sono poi delle personalità che sostengo la causa contro il fenomeno e quelli favorevoli.