A cose fatte, l’astensione ha prevalso sul voto. In senso allargato possiamo decretare come vincitore “morale” delle elezioni l’astensionismo?
Il bacino di voto non espresso avrebbe potuto essere appannaggio dei partiti così chiamati “Antisistema” così come molti lamentano? Avrebbero potuto decretare la vittoria di esponenti anti UE, anti-Nato, No Vax e No Green Pass?
Le urne hanno espresso un dato inequivocabile su tutti: la Sinistra ha perso e ha perso male. De facto, tutti i voti racimolati dalla compagine sinistroide sono reali, poiché tutti gli aventi diritto di Sinistra hanno certamente votato, è un appuntamento cui non mancano mai.
Appurata la sonora sconfitta di PD e compagni, quel 36% di cittadini che non ha espresso il voto a chi avrebbe potuto essere utile a fini elettorali?
Tolta una percentuale di persone che non votano a priori – anarchici in testa – il sentore è che quei voti mancati non avrebbero colmato la distanza fra lo zero e il 3% che i partiti antisistema avrebbero voluto e dovuto raggiungere. Più probabile che una fetta abbondante degli elettori astenuti avrebbe voluto – leggi preteso – una forza di Destra radicale, sociale, smarcata da UE e NATO, con una chiara ideologia e inviolabili principi.
Forse il sogno d’area di una compagine nera avrebbe potuto raccogliere numeri sufficienti a spostare il peso dei risultati ancora più a destra, dando un segnale chiaro e inequivocabile a Fratelli d’Italia, incoraggiando Giorgia Meloni e risvegliando nel suo partito la scintilla che potesse riaccendere la fiamma tricolore e ciò che rappresenta, svilita dalla svolta di Fiuggi.
Sogno? Utopia? Forse sì, forse.