Alain de Benoist presenta “Il trattato transatlantico”

Il trattato transatlantico

Il trattato transatlantico
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Diceva Friedrich Nietzsche

“l’Europa si farà sull’orlo di una tomba”.

Dopodomani, sabato, Alain de Benoist presenta a Modena “Il trattato transatlantico”, un continente sull’orlo della eclissi mercificata o dell’inversione di tendenza, come comunità di destino.

Il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo, con il patrocinio del Comune di Modena e insieme all’associazione Le Stelle Danzanti, organizza l’incontro con Alain De Benoist dal titolo Il Trattato transatlantico. L’accordo commerciale USA-UE che condizionerà le nostre vite. 

L’evento si terrà il giorno 7 maggio 2016 presso il Teatro Il Tempo, viale Caduti in Guerra 192.

Il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), rappresenta un pericolo senza precedenti per tutti i Paesi d’Europa e forse, proprio per questo, le trattative tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America si svolgono all’insaputa della maggioranza dell’opinione pubblica.

L’obiettivo di tale trattato è quello di dare vita a un accordo commerciale intercontinentale tra l’Europa e il Nord America, che abolisca i dazi doganali e uniformi i regolamenti dei due continenti, in modo che non vi sia più alcun ostacolo alla libera circolazione delle merci: creare insomma un grande libero mercato.

Uniformando il nostro regolamento agli standard americani – volutamente meno restrittivi – verrà meno non solo la tutela dell’ambiente, della salute, dei livelli salariali e dei consumatori, ma anche quella delle aziende europee.

Per quanto riguarda l’agricoltura, infatti, negli Stati Uniti è possibile coltivare prodotti OGM e utilizzare gli ormoni nell’allevamento degli animali destinati all’alimentazione, così come non è riconosciuta alcuna denominazione di origine controllata, tanto per dirne una.

Alain de Benoist illustra con chiarezza il pericolo mortale che corrono a causa del Trattato transatlantico la giustizia sociale, la nostra libertà e la nostra autodeterminazione, invitando le persone e le comunità a ribellarsi.

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